«Nel gruppo di Gianni morti di tumore 8 su 16»

Folla in Duomo per il funerale di Foltran, stroncato dal sarcoma a 51 anni I colleghi preoccupati: «Per anni abbiamo inalato sostanze nocive»

di Alessandro Abbadir

«La paura in fabbrica è tanta, quello che è successo a Gianni potrebbe succedere a ognuno di noi» . Parole pronunciate a mezza voce davanti alla chiesa di San Lorenzo in piazza Ferretto, dai colleghi di lavoro di Gianni Foltran , il perito chimico di 51 anni, dipendente della Polimeri Europa, morto in modo repentino a causa di un devastante angiosarcoma . Una malattia considerata dai medici tipica di chi è esposto a inquinanti chimici come il cvm.

Ieri mattina in chiesa, a Mestre, a dare l’ultimo saluto al tecnico c’erano tantissime persone , oltre 300 fra amici, operai, tecnici che hanno lavorato con lui per anni a Marghera.

La morte di Gianni ha scosso la famiglia e la moglie Anna Comastri, è decisa a fare chiarezza su quello che è successo.

Gianni Foltran, è morto lo scorso 31 ottobre dopo due mesi di tentativi di salvargli la vita da parte dei medici. I coniugi vivevano in via Paruta a Mestre con il figlio Gabriele. Foltran lavorava da venticinque anni alla Polimeri Europa (del gruppo Eni) come perito chimico. Era stato assunto prima da una azienda esterna e poi da Polimeri, negli impianti che raffinano la virgin-nafta per produrre etilene, propilene e altre sostanze chimiche.

Ieri in chiesa gli amici e i parenti hanno letto toccanti ricordi e l’affetto è stato grande anche fra la gente del suo quartiere che lo conosceva come una persona solare , generosa sportiva e sempre pronto a dare una mano.

La moglie ha acquisito dall’ospedale dell’Angelo le cartelle cliniche . Vuole capire se la malattia è stata causata dal lavoro che faceva . I legali stati contattati e nei prossimi giorni la famiglia deciderà come muoversi.

Intanto fra i colleghi la paura è tanta .

«Cvm dove lavoriamo – spiega un amico e compagno di lavoro – non ne producono più da circa cinque anni. Precedentemente, però, le produzioni che possono provocare quella malattia c’erano eccome . Questo tumore, l’angiosarcoma, è proprio favorito da polimeri come il cvm. Su sedici persone della squadra in cui lavorava Gianni, otto sono morte di tumore. Gianni era un salutista , non fumava, né beveva e faceva sport». Qualcuno è più drastico: «Gianni faceva ispezioni e collaudi negli impianti: avrà sicuramente inalato come tutti noi sostanze pericolose». I colleghi hanno cercato di andare incontro alle volontà della famiglia che ha chiesto di destinare le offerte all’associazione dei volontari ospedalieri Avapo. Della vicenda si stanno interessando anche i sindacati . Dopo il funerale il tecnico è stato sepolto al cimitero di Mestre. Lascia, oltre alla moglie Anna, e al figlio Gabriele, la sorella Sandra, il fratello Michele, la cognata Laura, i nipoti Luca e Daniele.

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