Nei musei custodi e bigliettai laureati
Sono dottori in Lettere o in Storia dell'arte, ma lavorano a tempo determinato con contratti precari

La coda di un giorno qualsiasi alla biglietteria all’entrata di palazzo Ducale in Piazza
VENEZIA. Sono laureati in Lettere, Beni Culturali, Storia e Storia dell'Arte. Del loro ambiente, il museo, vedono solo il retroscena e lo fanno per un giorno, un mese o tre mesi all'anno sperando in un rinnovo di contratto. Aspirano a diventare curatori, allestitori, esperti di didattica museale. Ma per il momento sono maschere, bigliettai e custodi a tempo determinato. Lo stipendio? Si aggira attorno ai 900 euro lordi. Fra loro, ci sono guide pluri-laureate che guadagnano 8,50 euro all'ora.
Del calderone dei giovani precari fanno parte anche molti lavoratori dei Musei civici veneziani che, dopo la laurea, si tuffano alla ricerca di un lavoro in un settore che abbia possibilmente a che fare con le loro materie di studio. Ma ottenere presto una posizione di lavoro qualificata, in questo come in altri ambiti, è difficile. E in attesa di concorsi pubblici o fortunate occasioni capita che archeologi, letterati e storici inizino a entrare nei musei lavorando in biglietteria oppure come guardasala, nella speranza di fare la scalata.
«Ho superato i 30 anni, sono laureata in Lettere da sette e da cinque vendo biglietti per tre mesi all'anno con contratto stagionale - spiega Marina - In estate, la domanda di lavoro cresce perché il personale assunto va in ferie ma, dall'autunno in poi, non chiamano più fino all'estate successiva». «Quest'estate mi hanno addirittura fatto un contratto per un solo mese di lavoro», aggiunge. Fra un contratto e l'altro, in questi anni, Marina è riuscita a svolgere qualche attività di didattica museale, ma sempre per periodi limitati e con contratti a progetto.
«Ormai ci ho fatto l'abitudine - dice - Io vorrei lavorare per la didattica a tempo pieno, ma farlo in modo continuativo è praticamente impossibile. E quindi ripiego sulla biglietteria, senza alcuna garanzia». Se, da un lato, trovare un lavoro stabile nel settore museale è una vera impresa, dall'altro anche quelli dove la laurea non è richiesta, ma sicuramente apprezzata, fanno sudare. I servizi di guardiania, biglietteria, audioguide, sorveglianza, tutela del patrimonio e visite guidate interne ai Musei civici sono gestiti dalle cooperative Pierreci, Codess Coopcultura e SocioCulturale, che assumono personale in appalto.
«In tutto, ci sono fra i 200 e i 230 lavoratori a regime, compresi gli stagionali - illustra Enrico Pellegrini, del direttivo Filcams Cgil - Le cooperative incassano il 55% della vendita dei biglietti, ma c'è un'enorme sproporzione fra il loro introito complessivo e l'applicazione del contratto Multiservizi ai lavoratori: i dipendenti sono sottopagati». «Se le assunzioni venissero effettuate direttamente da Musei civici senza passare per gli appalti, le condizioni di lavoro dei dipendenti sarebbero migliori - incalza Pellegrini - E darebbero più dignità a persone che hanno studiato e, loro malgrado, si trovano comunque a svolgere mansioni sottodimensionate rispetto alle loro qualifiche».
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