Negozianti di piazza Ferretto: «Hanno ucciso questa piazza»
Il salotto cittadino è vuoto, i commercianti: «Basta con le Ztl». Poche iniziative, parcheggi scomodi, cari e insufficienti

Piazza Ferretto semideserta d’estate
MESTRE. «Voler vendere qui ormai è una tragedia, il Comune fa di tutto per penalizzarci e la piazza è morta». Davide Fano, titolare del negozio d'abbigliamento Morris, ben esemplifica l'umore dei colleghi del «salotto».
In piazza Ferretto e dintorni le cose vanno male e l'estate è stata fiacca, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche sul piano delle iniziative e dell'offerta culturale e di spettacolo.
«Mancano posti auto, quelli che ci sono costano 1,80 euro, il garage di piazzale Candiani alle dieci del sabato è già pieno perché tre quarti sono abbonati: all'ex Umberto I servirebbe una bella spianata e un maxi parcheggio, altro che torri: solo così il centro tornerebbe a riempirsi, con posti auto intorno alla città - prosegue Fano - Il parcheggio di Lignano, ad agosto, costa 0,50 centesimi di euro: questa è una politica che favorisce le attività. E poi tutti quei cartelli delle Ztl non fanno altro che ingannare e far incassare multe, la gente è terrorizzata, non viene più in centro».
Poco più in là, l'aria che si respira non è molto differente. Una volta la storica Casa del Disco era uno dei luoghi preferiti dai mestrini, che l'affollavano da mattina a sera. Anche loro questa estate hanno provato ad attirare la clientela con le offerte. «Abbiamo messo materiale a metà prezzo e pure sottocosto - spiega Massimo Cossovel - la gente cerca qualche cosa che gli piaccia, ma vuole spendere poco. Ogni anno perdiamo il 5, il 10 per cento: sopravviviamo, ma non è lavorare questo».
Il negozio è stato aperto nel 1974. «A non andare bene è il contorno, basta pensare a piazzale Candiani. Fa schifo, ci sono solo tossici che di tanto in tanto entrano nei nostri negozi e il nuovo Posto di controllo è tutta una messa in scena. Bisogna dire le cose come stanno per evitare che la situazione peggiori: basta Ztl, qui da noi non servono, Mestre ha bisogno di circolare, altrimenti in piazza non tornerà mai la gente».
In via Palazzo, la situazione migliora un po'. Gente seduta fuori ce n'è, movimento anche grazie alle attività che hanno aperto da qualche anno. Sotto i portici si incontra Be-Have, negozio nuovo, che attira clientela giovane grazie ai prezzi competitivi e ai brand nordici. «I saldi - spiega Marta Corazza - non sono andati malissimo, ma quel che è sbagliato è il periodo: iniziano troppo presto. Qui per fortuna la gente viene: bar e pizzeria hanno iniziato a richiamare le persone, anche in piazza Ferretto bisognerebbe fare lo stesso. Servono eventi, happening, piazza Mirano ci sta mangiando vivi: oggi i mestrini si sono tutti spostati là a bere lo spritz, perché ci sono bei locali, tolleranza negli orari e luoghi tipici, osterie piuttosto che trattorie, Mestre invece non ha più una sua identità».
Qualcuno, anche se ufficialmente son finiti, vende ancora merce in saldo. «Giugno è stato una debacle - spiegano da Quadrelli - luglio mediocre e agosto tanto peggio fino al 15, in questi giorni qualche cosa si vende». All'interno ci sono capi scontati. «I nostri non han più soldi, chi ce li ha non li spende. Qualche giorno fa ho venduto dei completi a un romano, che se li è portati via per poco. Ma gli sconti devono essere oltre il 50, altrimenti non si vende. Una volta si partiva dal 20 e si raggiungeva il 50 in rari casi».
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