Muore dieci anni dopo l’incidente stradale: addio a Nicola Volo
Il 36enne coinvolto nel 2015 in un terribile scontro frontale con un camion sulla provinciale Triestina. La madre Rita: «Era il mio eroe, ne aveva passate tante»

Il prossimo dieci ottobre sarebbero trascorsi dieci anni da quel maledetto incidente lungo la Triestina che aveva cambiato per sempre la vita di Nicola Volo. Venerdì 30 maggio, però, Nicola se n’è andato all’età di 36 anni.
Un attacco cardiaco l’ha colto all’improvviso nella sua stanza, nell’istituto del San Camillo dove si trovava da tempo ricoverato per le conseguenze di quell’incidente. Circondato dall’affetto della sua famiglia, dei suoi amici, del personale del San Camillo, la forza d’animo di Nicola in questi anni l’aveva spinto a superare tutte le difficoltà che la vita gli aveva posto davanti.
Nei giorni immediatamente successivi all’incidente, le sue condizioni critiche avevano lasciato ben poche speranze. Ma Nicola era riuscito a superarle, fino a riprendersi quanto bastava per comunicare, con gli occhi o con una stretta di mano, con tutte le persone che non avevano mai smesso di volergli bene e di fargli sentire tutto il supporto di cui aveva bisogno.
«Ne aveva passate tante, ne era sempre uscito. Era il mio eroe», lo ricorda la mamma Rita, «in tanti in questi anni non hanno mai smesso di venirlo a trovare e di volergli bene. Da loro abbiamo ricevuto una grande lezione di umanità».
Il carattere gioioso e solare di Nicola lasciava certo indifferente chi lo conosceva. Riflessivo, profondo e al tempo stesso sempre pronto a scherzare e a dare una mano a chi gliela chiedeva. Diplomatosi all’istituto nautico, si era iscritto alla facoltà di psicologia infantile dello Iusve, a Mestre. Senza mai tralasciare la sua passione per lo sport.
A tal punto che per i suoi 18 anni, amici e familiari gli avevano realizzato una torta di compleanno con la scritta: “A chi ha la testa nel pallone”.
Nicola è sempre stato un uomo di squadra, metteva il gruppo sempre davanti a sé. Prima come capitano delle giovanili della squadra di calcio del Lido di Venezia, poi la scoperta del grande amore per la pallavolo. Capitano, anche lì, della squadra maschile in prima divisione, lo Hyades al Lido, poi allenatore della squadra femminile Union Volley Asd Jesolo. Una vita divisa tra l’amore per lo sport, lo studio all’università, gli amici.
Poi, quel giorno di fine ottobre del 2015, l’incidente lungo la strada provinciale Triestina, in località Montiron. Nicola si trovava al volante della sua Polo quando all’improvviso si è scontrato frontalmente con un camion. L’auto è stata disintegrata dall’impatto, con la parte posteriore completamente mancante. Il mezzo pesante ha invece concluso la propria corsa contro il guard-rail, bloccando l’intera carrreggiata.
Un impatto tremendo. Nicola, all’epoca 27enne, era stato estratto dall’abitacolo distrutto della sua auto, privo di conoscenza. I sanitari del 118 l’avevano caricato a bordo dell’ambulanza e intubato, ripartendo poi a sirene spiegate alla volta dell’ospedale dell’Angelo, a Mestre. A lungo è stato ricoverato nel reparto di Terapia intensiva in coma.
Ne era seguito un lungo periodo di convalescenza, poi il recupero parziale e il trasferimento al San Camillo, struttura particolarmente indicata per situazioni come quella che si trovava ad affrontare Nicola. Messaggi di vicinanza e testimonianze di solidarietà non si erano fatte attendere dagli amici di una vita.
Striscioni, post, messaggi e auguri di una pronta guarigione che sicuramente hanno aiutato Nicola nel corso della sua riabilitazione, in questi lunghi anni difficili.
Ora, l’ultimo saluto – che sarà fissato nei prossimi giorni – si preannuncia partecipato e commosso da parte di tutti coloro che hanno condiviso con lui un pezzo di strada e che gli hanno voluto bene fino all’ultimo.
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