Morta la tredicenne che tentò il suicidio

L’adolescente era ricoverata da un mese e mezzo all’hospice di Padova in gravi condizioni. Mistero sui motivi del gesto 
NOALE. Il suo cuore ha smesso di battere nel pomeriggio di mercoledì, dopo un’agonia durata un mese e mezzo.


Era la mattina di domenica 23 aprile, quando E. G. , appena 13enne e di origine straniera, aveva tentato di togliersi la vita impiccandosi a un albero nell’area degli impianti sportivi a Noale. È sempre stata ricoverata a Padova, finché il decesso non è avvenuto all’hospice pediatrico. Un dolore tremendo per i suoi cari, per la comunità e per la scuola media di Noale, che brillantemente frequentava. Infatti nel capoluogo ci s’interroga: cosa può essere scattato nella sua mente? Perché quella mattina, anziché vedere gli amici o rimanere in casa a leggere, studiare o semplicemente riposare dopo una settimana di lezioni, è uscita e ha cercato di farla finita? Forse questo segreto se l’è portato con sé, perché dai rilievi dei carabinieri non sono emersi particolari anomali. Aveva ottimi voti, in famiglia non ci sono particolari problemi, aveva la passione per l’equitazione e, perché no, pure per la moda, per l’abbinamento dei vestiti. E non c’entrano neppure il bullismo, gli aspetti sentimentali o i brutti messaggi dati da certe chat o social network. No, la 13enne ha scelto di togliersi la vita e quando i sanitari sono arrivati sul posto, le sue condizioni erano molto gravi, disperate, è andata in coma.


Con un elisoccorso è stata subito trasferita alla città del Santo ma nonostante le cure, mercoledì si è spenta.


Nessuno in queste settimane, dai suoi compagni di classe a quelli dell’istituto, l’avevano dimenticata; c’era sempre un pensiero, una richiesta d’informazione per capire se stesse migliorando ma il quadro clinico rimaneva molto delicato. Purtroppo notizie buone continuavano a non arrivare ma quella speranza che si ristabilisse c’era sempre. Era una giovane inserita; a Noale c’era arrivata a fine 2009, facendo tutta la trafila scolastica, allacciando amicizie, sentendosi parte della comunità. Ormai i suoi amici erano tutti qui. Non abitava distante dal centro storico e per arrivare a scuola c’impiegava davvero pochi minuti.


Difficoltà con le materie? Macché. La dirigente scolastica Francesca Bonazza sgombra subito il campo e parla di ottimi voti, di una ragazza intelligente e impegnata. Ed è per questo che i dubbi aumentano.


Lo stesso sindaco Patrizia Andreotti, docente di professione e che in queste settimane ha seguito il decorso medico dell’adolescente, fatica a trovare le giuste parole. «Intanto esprimo la vicinanza alla famiglia della tredicenne», dice, «e nessuno sa spiegare i motivi di questo gesto». Oggi è l’ultimo giorno di scuola; sarebbe dovuto essere una festa, invece è il giorno del lutto, del dolore in attesa del funerale che si terrà nei prossimi giorni. Ora la vicenda è in mano alla magistratura.


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © La Nuova Venezia