Morì in ospedale nel 2011 Neurologia sotto inchiesta

Portogruaro. Incidente probatorio per il decesso di una infermiera di San Donà L’indagine dopo la perizia del dottor Cirnelli che ha evidenziato gravi imperizie
Di Rosario Padovano
F.GAVAGNIN (PER DINELLLO) PRONTO SOCCORSO E OSPEDALE CIVILE DI PORTOGRUARO
F.GAVAGNIN (PER DINELLLO) PRONTO SOCCORSO E OSPEDALE CIVILE DI PORTOGRUARO

PORTOGRUARO. Potrebbe essere morta per un presunto caso di malasanità Lucia Malvestio, l'infermiera 56enne residente a San Donà deceduta il 21 maggio 2011 all'ospedale di Portogruaro.

L'indagine è stata riaperta dopo che il Gip ha rigettato due richieste di archiviazione da parte del pm, che alla fine si è affidato alla consulenza del medico legale Antonello Cirnelli. Le conclusioni di Cirnelli sono state sorprendenti. Chi ha avuto in cura la signora avrebbe infatti scambiato una grave forma di sepsi per un'epilessia, malattia di cui la signora aveva sofferto in passato. Gli indagati sarebbero circa una decina e lavorerebbero nel reparto di Neurologia dell'ospedale di Portogruaro, nel quale la signora venne ricoverata. È stato quindi richiesto l'incidente probatorio per ricostruire nei minimi dettagli quanto è accaduto in quel reparto e perché la donna è morta. Fin da subito i familiari di Lucia Malvestio si affidarono alla consulenza della società Giesse, specializzata nel risarcimenti danni in casi di malasanità. Infatti non si sono mai capacitati del decesso della congiunta. Il calvario della donna ebbe inizio il 18 maggio 2011, quando il marito dovette accompagnarla all'ospedale di San Donà, struttura nella quale da anni la signora Malvestio lavorava come infermiera. Presentava problemi respiratori e faceva fatica a mantenere l'equilibrio; in più non riusciva a esprimersi. I primi accertamenti portarono i medici a decidere per un trasferimento in ambulanza all'ospedale di Portogruaro.

Fu sottoposta a una visita neurologica e poi dimessa con l'indicazione a sottoporsi a un'ulteriore visita il giorno successivo. Il personale medico decise quindi di ricoverarla, ma a causa della mancanza di posti letto la donna fu ancora rimandata a casa, con l'indicazione di ripresentarsi in reparto il giorno successivo. La donna si presentò per il ricovero quando la situazione era ormai compromessa. Presentava febbre molto altra ed era in preda a continui svenimenti. Il 21 maggio Lucia Malvestio morì. I familiari presentarono un esposto ai carabinieri e si affidarono alla Giesse di Portogruaro.

La Procura di Venezia avviò un'inchiesta, ma per due volte era stata richiesta l'archiviazione. Il Gip Alberto Scaramuzza però ha insistito e si è sempre opposto; e ha ordinato al pubblico ministero ulteriori accertamenti, disposti di recente. Il pm Carlotta Franceschetti ha quindi incaricato di una consulenza il medico legale Antonello Cirneli. Le conclusioni di Cirnelli sottolineano "l'assoluta incongruità, e la censura formulabile nei confronti dell'intero personale medico intervenuto nell'unità di neurologia dell'ospedale di Portogruaro dal 20 al 21 maggio 2011, in termini di imperizia, imprudenza, negligenza per non aver intuito la delicatezza delle condizioni cliniche della paziente; pur avendo già a disposizione chiari elementi di sospetto per una diagnosi di sepsi grave».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia