Mira, Fratelli d’Italia contro l’intitolazione del piazzale alle vittime delle foibe: “Luogo indegno, il sindaco si dimetta”

Amministratori locali e manifestanti contro la scelta del sindaco Dori. Speranzon: “Si deve riconoscere la violenza e le stragi perpetrate dai partigiani comunisti jugoslavi con le foibe”

Alessandro Abbadir
La manifestazione degli attivisti di Fratelli d'Italia
La manifestazione degli attivisti di Fratelli d'Italia

“Il sindaco di Mira Marco Dori dopo aver fatto questa inaugurazione del piazzale alle vittime delle foibe in un parcheggio un condominio inanellando una serie di errori storici e relegando la piazza in un luogo indegno, si dovrebbe dimettere” . Così Nicola Boscolo Pecchie referente del Comitato 10 Febbraio in rappresentanza degli esuli giuliano dalmati alla manifestazione organizzata ad Oriago da Fratelli D’ Italia.

Per Fdi “l'intitolazione farsa” fatta dal sindaco Marco Dori del piazzale in occasione del 10 febbraio scorso è stata un’offesa alle vittime delle foibe. Il pomeriggio di sabato primo marzo numerosi i cartelli dei militanti di Fratelli d’ Italia, tra cui “La verità non si infoiba”, “Sono indignato” , “Rispetto per le vittime”.

Fra i partecipanti alla manifestazione, una settantina, c’erano anche tanti amministratori locali di Fdi oltre al senatore Raffaele Speranzon. “Siamo qui a Mira – ha detto il senatore - perché siamo indignati da questa decisione del Comune. Si deve riconoscere la violenza e le stragi perpetrate dai partigiani comunisti jugoslavi con le foibe. Gli esuli i dalmati e giuliani una volta arrivati in Italia spesso venivano picchiati dai militanti del partito comunista. Ci sono ancora tante piazze in Italia intitolate al maresciallo Tito, andrebbero cancellate quelle intitolazioni”.

Il consigliere di Fdi Antonio Mendolia ha spiegato che il luogo dell’intitolazione non era stato concordato e lo ha deciso il sindaco. Il sindaco Marco Dori replica alle accuse: “Conosco da anni il senatore Raffaele Speranzon e dispiace che si sia espresso così”, dice Dori, “probabilmente non era stato adeguatamente informato che la scelta dell'area e della scritta sono il frutto di una commissione congiunta tra maggioranza e minoranza, ove erano presenti esponenti del centrodestra, inclusa Fdi. È invece noto che a Fiesso D’Artico , dove da anni governa il centrodestra, la giunta non coinvolse nella scelta la minoranza di centrosinistra, che infatti protestò. A Fiesso venne intitolata una stradina anonima e molto periferica, a lato di una lottizzazione e senza la parola "foibe" nella scritta. Mi aspetto che Fdi organizzi una manifestazione di protesta a Fiesso”.

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