Perseguita la ex, in casa gli trovano una pistola
Pregiudicato cinquantenne mestrino arrestato per stalking e per il possesso clandestino dell’arma. Domani l’interrogatorio

Quando la Polizia ha bussato alla porta di casa, nel centro di Mestre, sapevano di avere a che fare con un pregiudicato dai molti precedenti.
A portarli da lui, una denuncia nuova - nel suo caso - ma purtroppo tragicamente molto comune: un’accusa di stalking.
L’uomo è, infatti, accusato di aver perseguitato l’ex compagna con messaggi a tutte le ore del giorno e della notte, con minacce di morte, di averla pedinata facendosi trovare davanti a casa come davanti al suo luogo di lavoro.
Così per mesi. Lei lo aveva lasciato, esasperata e impaurita, e lui aveva spinto sull’acceleratore dell’aggressività della persecuzione. Fino a quando la paura che le parole si trasformassero in aggressioni, in violenze fisiche, ha convinto la donna a presentare denuncia.
È così scattata la procedura del Codice Rosso, che entro tre giorni dalla denuncia porta la Procura a dover assumere una decisione e fermare gli atti persecutori. Anche con l’arresto della persona indagata.
Quel che gli agenti non si aspettavano, però, di trovare in casa dell’uomo - nonostante il cinquantenne non fosse certo sconosciuto alle forze dell’ordine - era una pistola semi-automatica Beretta, con tanto di munizioni. Un’arma detenuta illegalmente.
Così l’uomo è stato arrestato seduta stante con la doppia accusa di stalking e di possesso di arma clandestina.
Per lui, interrogatorio di garanzia è in programma domani - sarà affiancato dall’avvocato difensore Fabio Crea, nominato di fiducia ieri pomeriggio - davanti al giudice per le udienze preliminari Innocenti, che dovrà decidere sia sulla convalida dell’arresto, sia sull’eventuale misura cautelare da applicare. La Procura è pronta a chiedere il carcere, dati i precedenti dell’uomo e il ritrovamento della pistola: elementi che rendono ancor più credibile il rischio di un pericoloso innalzamento della persecuzione nei confronti della donna.
La valutazione - ovviamente - spetterà al giudice per le udienze preliminari, che potrà anche decidere per un ordine di allontanamento con braccialetto elettronico o arresti domiciliari, in attesa che le indagini concludano il proprio corso. Le denunce di stalking e maltrattamenti in famiglia arrivano drammaticamente numerose, ogni giorno, in Procura.
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