Maturità, Sara e Jacopo fanno cento all’alberghiero Barbarigo
Lei, residente a Oriago, proseguirà gli studi a Ca’ Foscari, dove si immatricolerà in Economia aziendale. Mentre lui, mestrino, a settembre inizierà Lettere Moderne

Hanno trascorso cinque anni tra sala e cucina, scoprendo il mondo dei nutrienti, le tecniche di impiattamento e il galateo dei camerieri, ma il loro futuro lo vedono altrove. Sara Campopiano e Jacopo Maso, neo diplomati all’istituto alberghiero Barbarigo, dopo aver ottenuto il massimo dei voti all’esame di Maturità guardano già all’università che inizieranno il prossimo autunno.
Sara Campopiano, residente a Oriago, proseguirà gli studi a Ca’ Foscari, dove si immatricolerà in Economia aziendale. «Nel triennio abbiamo studiato economia, da lì il mio interesse per la materia», racconta, tirando un sospiro di sollievo per aver concluso gli esami. «Sono molto soddisfatta del risultato, certo, le tracce erano inaspettate ma sono state comunque fattibili. Questi cinque anni di scuola mi hanno lasciato molto, non solo in fatto di preparazione ma anche a livello personale» aggiunge.
Jacopo Maso, mestrino, a settembre inizierà Lettere Moderne, sempre a Ca’ Foscari. «La letteratura è la mia grande passione e un domani vorrei insegnare», dice. I suoi prof sono stati per lui un modello, «a loro devo molto, mi hanno permesso di essere me stesso e mi hanno dato la possibilità di esprimermi a mio modo, sapendo che una volta finita la scuola avrei voluto intraprendere tutt’altra strada».
Maso è arrivato al Barbarigo dopo un primo anno complesso al liceo classico Foscarini, dove era stato bocciato. Dopo un inizio di superiori non facile, Jacopo ha trovato il suo ambiente e, soprattutto, la sua strada. Nonostante il cambiamento significativo di indirizzo, Jacopo ha sempre portato avanti i suoi interessi umanistici e le sue letture, proponendo anche incontri ad hoc durante i suoi anni in veste di rappresentante d’istituto. Sono state proprio quelle a permettergli di affrontare la traccia di Pasolini durante la prima prova, unico studente ad averla scelta. «Non l’avevamo fatto, ma l’avevo letto da solo e quella poesia l’ho fatta mia. Tornassi indietro, lo rifarei ancora».
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