«Matteo morto in Iraq e dimenticato»

Camponogara. Lo sfogo del papà Enzo Vanzan dopo le parole del capo dello Stato: ci hanno dato una pensione di 150 euro
Di Alessandro Abbadir

CAMPONOGARA. «Per mio figlio morto in guerra, lo Stato mi dà, dopo aver vinto una causa, una pensione di 150 euro netti al mese, 2056 euro lordi annui. È una vergogna. Al presidente Sergio Mattarella dico, che la stima e la gratitudine non servono a nulla e non bastano, sono solo parole di rito. Servono i fatti e per quanto mi riguarda l'unico fatto che per la morte di mio figlio è questo».

A dirlo è stato ieri nella giornata dedicata alle forze armate, Enzo Vanzan, il padre di Matteo, il primo caporalmaggiore del Reggimento Lagunari di Mestre morto a 23 anni a Nassiriya il 17 maggio 2004 durante la protezione di base Libeccio dalle milizie sciite. Vanzan ritiene che quello che è successo sia inaccettabile.

«Per poter far riconoscere a noi familiari una pensione», spiega Enzo Vanzan, «abbiamo dovuto fare causa allo Stato e dimostrare che mio figlio era in servizio permanente effettivo il 17 maggio del 2003. Dopo averlo dimostrato ci è arrivata a casa una pensione da 150 euro al mese, quando ogni giorno vediamo la vergogna dei vitalizi insopprimibili degli ex parlamentari e consiglieri regionali». Il presidente Mattarella durante il tributo al Milite Ignoto celebrato ieri a Roma aveva detto. «rivolgo anzitutto il mio pensiero deferente alla memoria dei militari italiani che hanno perso la vita al servizio della Patria. Ieri, nel lungo e travagliato percorso che ha reso l'Italia una nazione libera, democratica e in pace. Oggi, in Paesi attraversati da conflitti e devastazioni, in aiuto a popolazioni sofferenti che nella presenza delle Forze Armate italiane ritrovano la fiducia nel futuro e la speranza per un mondo migliore». Enzo Vanzan dopo aver ascoltato queste parole del Presidente della Repubblica, si dice molto amareggiato e accusa lo Stato di aver dimenticato Matteo. «A mio figlio, morto dopo 30 ore di servizio continuo alla base e con il fucile ancora in mano», dice, «non è stata data neppure la medaglia d'oro al valor militare ma solo quella al valore dell'Esercito. La sua scomparsa, e stata considerata alla stregua di una morte per atto terroristico perché Antica Babilonia era ritenuta una missione di pace». Il sindaco di Camponogara Giampietro Menin comprende il rammarico di Enzo Vanzan. «Siamo davvero solidali con la famiglia Vanzan. Cercheremo di capire come mai è stato riservato questo trattamento ad una famiglia che ha perso un figlio per la Patria».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia