MANOVRA / Tassa sulle barche: esodo massiccio d’imbarcazioni verso l’Istria

Preoccupazione a Jesolo e nei porticcioli veneziani: a rischio un business che riguarda 10 mila posti e un volume d’affari di 20 milioni di euro

JESOLO. Un grande esodo, in barca a vela o motore, verso l'Istria. L'incubo dei proprietari di imbarcazioni sulla costa veneziana prende forma con la tassa di stazionamento voluta dal Governo. 4300 euro per un'imbarcazione a vela oltre gli 11 metri sono abbastanza per convincere chi aveva dei dubbi a trasferirsi con tutti i bagagli verso le accoglienti darsene di Parenzo, Rovigno, Umago, Cittanova o Novigrad, Orsera. Tanti lo hanno già fatto, sempre per motivi fiscali, scegliendo uno dei porticcioli istriani, davanti ai tradizionali ristoranti che servono piatti di scampi crudi o alla "busara", grigliate di cevapicici o spiedini con saporita carne istriana, irrorati da ottima malvasia ghiacciata. Secondo l'ingegner Vittorio Impallomeni, direttore del cantiere Darsena dell'Orologio di Caorle, fornitore di un conosciuto software per i porti turistici, non ci sono dubbi: «Se ne andranno tutti-afferma con certezza- 4.300 euro per una barca a vela oltre gli 11 metri sono tanti. Decideranno tutti di salpare per la Croazia. Già oggi chi ha una barca in Italia viene automaticamente considerato un evasore fiscale e la guardia di finanza arriva spesso con prepotenza nelle darsene. Con questa tassa di stazionamento non ci sarà scelta e dobbiamo rassegnarci a perdere i diportisti». Sulla costa veneziana, da Chioggia-Sottomarina fino a Bibione, sono una trentina i porti turistici, con 10 mila posti barca e un volume d'affari attorno ai 20 milioni di euro, comrpendendo anche la ristorazione e le strutture ricettive o commerciali legate a questo mondo che, è innegabile, ha una certa disponibilità economica. Bati pensare che a Eraclea Mare, nella zona di Valle Ossi, un nuovo progetto lancia una darsena da ulteriori 1000 posti barca, senza contare residenze e tutto il resto delle costruzioni, con una compravendita di terreni già oggetto di indagini della finanza per maxevasione ficale. Il presidente di Assomarina, associazione che aderisce a Confindustria, Roberto Perocchio è altrettanto drammatico nei toni: «Siamo defunti, tante imbarcazioni si preparano a partire per la Croazia. Ora ci batteremo per far riconoscere almeno la vetustà, per tenere conto appunto gli anni delle imbarcazioni, ad esempio più di 10 anni, ed il fatto che le barche a vela hanno costi differenti e si preveda una riduzione». Tra gli amministratori pubblici del litorale regna il disappunto. «Comprendiamo le manovre del Governo-dice il sindaco di Caorle, Marco Sarto- e tutti ci stiamo documentando. E' giusto colpire determinate categorie, ma è anche vero che settori come questo sono legati alla nostra offerta turistica e i contraccolpi potrebbero rivelarsi eccessivi». A Jesolo, il sindaco, Francesco Calzavara, ha già il suo bel da fare con la tassazione annunciata per le seconde case, e adesso se la deve vedere anche con le darsene. «Il colpo è sicuramente forte e, per chi non lo ha già fatto, il trasferimento in Croazia è sicuramente nei programmi perchè ci saranno notevoli vantaggi rispetto all'Italia».

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