«Mamma Francesca non ha mai perso la fiducia nella vita»
Chiesa di Carpenedo affollata per l’addio alla 38enne vinta dalla malattia. Don Antoniazzi: «Aveva un cuore grande»

«Una mamma ha il cuore grande, largo, un cuore che non mette da parte nessuno e ospita tutti, come quello di Francesca». In tantissimi ieri pomeriggio, hanno affollato la chiesa di Carpenedo dei Santi Gervasio e Protasio per dare l’ultimo saluto a Francesca Dei Rossi, la mamma di 38 anni mancata dopo una malattia che se l’è portata via in soli tre mesi, spezzando i suoi sogni e le mille cose che ancora avrebbe potuto fare. Il parroco, don Gianni Antoniazzi, ha parlato di speranza e di fiducia, ma anche dell’importanza delle ricerca per combattere la malattia che colpisce persone sempre più giovani.
Il feretro coperto da fiori bianchi è entrato in una chiesa stracolma di amici, conoscenti, persone che con Francesca Dei Rossi avevano condiviso un pezzo di vita: dai banchi di scuola, quelli che aveva frequentato da ragazza, alle tante attività che svolgeva. E poi molti genitori dei compagni della sua bimba, maestre che erano abituate a vederla ogni giorno. La madre è rimasta sempre in piedi, vicina al feretro, per tutta la celebrazione. Si è allontana solo un attimo, quando il sacerdote ha cosparso la bara di incenso. «Nessuno, né io né voi sa dove rivolgere lo sguardo per trovare conforto, e sono tantissime le domande che necessitano risposta, ma voglio parlarvi di speranza».
«Francesca aveva un cuore grande, un cuore di mamma, il suo amore è sempre stato fiducioso, è stato così anche quando era appesantita dalla malattia, non ha mai rinunciato alla vita per amore del marito, dei genitori, della figlia e il marito ha portato con lei il peso della malattia». Infine un pensiero rivolto ai progressi della medicina e a una società che - secondo don Antoniazzi - spende troppo denaro per un giocatore di Serie A e troppo poco per combattere il cancro. «Guardo questa povera umanità che non spende tutte le sue risorse nella ricerca, ma lascia cadere l’intelligenza». «Francesca», ha aggiunto, «ha bisogno che siamo generosi e stabili nel tempo verso la sua famiglia».
Le amiche, così come le maestre che la conoscevano hanno voluto ricordarla con un pensiero rivolto a lei e alla sua bimba. «Ogni mattina ci dicevi “ciao maestre”, noi adesso ti salutiamo con un “ciao Francesca”».
Dall’altare è stato ricordato come sempre più mamme giovani siano colpite dalla malattia. Una ragazza solare, sportiva, attiva, una donna bellissima che amava la famiglia e la figlia sopra ogni cosa. Questa e molto altro era la mamma che adesso un’intera città piange: Mestre, dove abitava con il marito Federico Fioretti e Jesolo, il paese di origine di lui, dove pure aveva molti amici e che continuava a frequentare.
Nonostante la malattia che l’ha vinta, non ha mai smesso di lottare, di continuare a sorridere per le persone che la amavano, di sperare. A ottobre aveva festeggiato l’anniversario di matrimonio. In tanti hanno voluto lasciare un messaggio sulla pagina Facebook del marito, così come in molti, in queste ultime settimane, le sono stati vicini e le hanno fatto coraggio. La famiglia ha chiesto che eventuali offerte vengano donate allo Iov (Istituto Oncologico Veneto) di Padova.
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