Mafioso evaso dal carcere di Nuoro: condannati tre mestrini per averlo aiutato
Pena dai 3 ai 5 anni per Peron, Ruffet e Rinaldi. Erano accusati di aver assistito il boss foggiano del clan mafioso di Vieste nella rocambolesca fuga dal carcere

Tre mestrini sono stati condannati dal Tribunale di Cagliari per aver aiutato un mafioso pugliese ad evadere dal carcere Badu’ e Carros di Nuoro: si tratta del 61enne Daniele Peron (difeso dall’avvocato Narco Borella) e del 37enne Tommaso Ruffert (rappresentato dall’avvocata Stefania Pattarello), manovalanza di servizio in un’evasione organizzata con tanto di infiltrati dentro le mura del carcere. Sono stati condannati a 3 anni di reclusione.
Ma a contattare Peron e Ruffert, sarebbe stato un altro veneziano - anche se ufficialmente residente a Foggia - il 31enne Marco Rinaldi (difeso dagli avvocati pasquale Crea e Gianmaria Daminato), accusato di essersi occupato delle fasi immediatamente successive alla fuga dal carcere di Raduano, dando incarico a Peron di farsi trovare sotto il muro di cinta con un’auto. E poi dando indicazione a Ruffert. Rinaldi è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere.
Il processo a Cagliari
Si così è chiuso, martedì 21 ottobre, con dieci condanne e due assoluzioni il processo con rito abbreviato (e, dunque, con garanzia di sconto di un terzo della pena in caso di condanna) per l’evasione di Marco Raduano, boss foggiano del clan mafioso di Vieste, fuggito dal carcere il 24 febbraio 2023, con il caro, vecchio metodo delle lenzuola legate e molte coperture. Il Tribunale di Cagliari ha riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso a tutti i complici.
Se lo stesso Raduano - nel frattempo diventato collaboratore di giustizia - è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione, a 3 e 5,4 anni di carcere sono stati condannati i tre mestrini che per l’accusa hanno dato copertura logistica all’evasione: la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari – rappresentata dal pubblico ministero Danilo Tronci – aveva chiesto loro una condanna a 5 anni di reclusione.
I due legali veneziani, gli avvocati Borella e Pattarello, si riservano di ricorrere in appello, contestando l’aggravante mafiosa.
Con due soli assolti su dodici imputati - l’agente penitenziario Salvatore Deledda e Mauro Gusinu - le altre condanne vanno da 1 anno e 8 mesi fino a un massimo di 5 anni e 4 mesi.
Fuga di un anno
Secondo la Dda di Cagliari, infatti, la fuga - che si protrasse per un anno tra l’Italia e la Corsica, dove Raduano venne catturato - fu possibile grazie a una rete di complici esterni e interni al carcere.
Nello specifico i tre veneziani, sarebbero stati coinvolti per dare aiuto logistico al boss subito dopo la fuga: Peron è accusato di essersi recato in Sardegna con la propria auto, di averla posteggiata nei pressi del carcere, per raccogliere il fuggitivo e portarlo in un luogo sicuro, fornendogli anche soldi e un cellulare.
Ma una pattuglia della Polizia si era insospettita del quel suo sostare sotto le mura del carcere e l’aveva controllato, facendone saltare la copertura. Era poi intervenuto Tommaso Ruffert - sempre su indicazione di Rinaldi - che aveva raccolto l’evaso, consegnandogli soldi e vestiti. —
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