Maerne, alla Pometon stipendi tagliati nonostante l’accordo

MAERNE. Parte l’azione legale di Fiom Cgil alla Pometon di Maerne dopo l’accordo separato con la Fim Cisl entrato in vigore lo scorso primo aprile. Un’iniziativa già annunciata in precedenza dalla stessa sigla sindacale ma che in questo fine settimana vedrà aderire i primi lavoratori.
Il tutto all’indomani delle buste paga di maggio arrivate a chi ha deciso di sottoscrivere l’intesa e chi no e che hanno fatto discutere non poco all’interno della fonderia di via Stazione. Qualcuno si è trovato anche quasi 400 euro in meno, altri tra i 150 e i 200 euro.
Il sindacato Fiom Cgil da mesi parla di non voler subire in modo “passivo” l’intesa separata raggiunta tra azienda e Fim Cisl. Nei precedenti tre scioperi fatti da marzo, il delegato Fiom Cgil Giuseppe Minto e la segreteria di Venezia del sindacato erano stati chiari nel voler procedere attraverso gli avvocati. E lo stesso concetto è stato espresso ieri. «In questo fine settimana partiranno le adesioni», conferma Minto, «e gli operai si trovano discriminati, pur avendo le stesse mansioni. Sono arrivati i compensi di maggio e si sono accorti di quanto dicevamo da tempo e delle nostre previsioni».
Ieri alcuni operai hanno voluto dimostrare come lo stipendio sia calato in modo vistoso. «Prendiamo il caso di un assunto nel 1987», riferisce Minto, «prima aveva uno stipendio di 1963,81 euro al lordo, sceso a 1754,06 euro. Al netto sono 1580 euro prima e 1537 dopo ma anche in questo caso ci sono i 170 euro di premio risultato. Nella prossima mensilità avrà 200 euro in meno».
Alessandro Ragazzo
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