Terziario, nuovo integrativo per 30 mila addetti nel Veneziano dopo 23 anni
Il contratto riguarda i settori del commercio, del turismo e dei servizi. Coinvolte 7 mila aziende. Welfare e domeniche a casa, ecco cosa prevede l’accordo tra le parti

La notizia è stata portata mercoledì 29 ottobre in città. È stato siglato il nuovo contratto integrativo dei lavoratori del settore terziario della provincia di Venezia. E si tratta di una notizia importante. Non solo perché interessa 7 mila imprese e circa 30 mila lavoratori e lavoratrici della provincia impiegati nel settore del commercio, del turismo e dei servizi.
Ma soprattutto perché lo si attendeva sostanzialmente da 23 anni. La contrattazione di secondo livello è stata rinnovata da organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, in primis la Confcommercio.
Prima in Veneto
Venezia diventa così la prima provincia del Veneto, e «tra le prime in assoluto in Italia», confermano da Confcommercio, a siglare il nuovo integrativo. Una novità che si porta dietro un impegno complessivo di 7 milioni di euro più altri 2 milioni dagli enti bilaterali.
L’intesa contrattuale va ad innovare, in particolare, temi come il welfare e i tempi di lavoro del personale.
Le novità
Questioni rilevanti per lavoratori, e soprattutto lavoratrici del commercio, alle prese con la difficoltà di conciliare la vita famigliare con turni che impongono la presenza al lavoro la domenica. Le battaglie delle commesse, anche veneziane, contro le domeniche al lavoro paiono lontano.
Ma nel corteo dello scorso anno del settore Terziario a Mestre il tema di come conciliare lavoro e vita privata è sempre presente, anche se ora i dipendenti hanno diritto ad una maggioranza salariale e ad un riposo compensativo durante la settimana. Con il nuovo integrativo arrivano altre innovazioni. L’intesa, per esempio, introduce per il lavoro domenicale un sistema di rotazione tra i dipendenti dei turni di presenza al lavoro. E per i genitori, uomini e donne indistintamente, di bambini l’esenzione dal lavoro domenicale viene ampliata. Il limite d’età dei minori passa infatti dagli attuali tre anni ai sei anni d’età.
Una novità che riguarda anche i genitori adottivi e non solo i genitori naturali.
Altra novità concessa dal nuovo integrativo riguarda la possibile di trasformare le giornate domenicali al lavoro in ore di permesso aggiuntive da utilizzare durante l’anno per il riposo e le proprie attività personali.
Corrispettivi e welfare
E poi si innovano i corrispettivi legati al welfare con quote che iniziano da 200 euro in più in busta paga e arrivano a 240 euro nel 2028.
L’integrativo se non aumenta la paga base in busta paga (rimane il conto di base dei 5,16 euro l’ora) porta ad aumentare i benefit in welfare aziendale che rappresentano sempre una boccata d’ossigeno per i bilanci famigliari dei lavoratori e delle lavoratrici che si definiscono, ad ogni manifestazione sindacale, i “nuovi poveri”.
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