Socialismo e Venezia, Luigi Giordani racconta i 72 anni di storia del Psi in laguna

Luigi Giordani, 89 anni e 72 di militanza nel Psi, è l’anima del socialismo veneziano. Dalla sezione in Giudecca al ricordo di Craxi, la passione per un ideale mai tradito continua a vivere nelle sue parole 

Mitia Chiarin
L'album dei ricordi di Giordani
L'album dei ricordi di Giordani

«Noi siamo rimasti fedeli al socialismo. Rattrista pensare che a Venezia arrivavamo a tremila iscritti. A vedere come vanno oggi le cose mi viene un nervoso... vedi una politica fatta di ometti. Noi a confronto eravamo tutti dei giganti. Allora ci si confrontava su tutto. Oggi le parole sono inutili».

Luigi Giordani
Luigi Giordani

Settantadue anni di tessera del Psi in tasca, 89 anni compiuti. Luigi Giordani, per tutti Gigi, è l’anima del Psi alla Giudecca. Oggi è membro della segreteria nazionale del partito dopo che per 12 anni ha guidato il partito metropolitano. La segreteria comunale è nelle mani dell’architetto Pietro Lotto. Nel partito è attivo anche un altro irriducibile, capelli bianchi e grinta intatta, come Sergio Vazzoler. E poi ex sindaci come il marconese Andrea Follini.

Se si parla di socialisti in centro storico, il primo nome è sempre quello di Giordani. Anima di una sede storica, aperta dal 1946, che oggi è anche la sede del circolo culturale Nardi che organizza tanti incontri, dalle mostre ai dibattiti (il prossimo con i “Futuri di Venezia” di Alessio Vianello).

I socialisti a Venezia 

Con le celebrazioni per i 25 anni dalla morte di Bettino Craxi, si torna a discutere di cosa fu il socialismo italiano. Venezia negli anni ha espresso esponenti di spicco del garofano rosso. In primis l’ex ministro Gianni De Michelis morto nel 2019, nell’anno durissimo che si è portato via anche gli ex sindaci di Venezia, Mario Rigo e Nereo Laroni. Socialista convinta è l’ex sottosegretario Laura Fincato, trapiantata in laguna da anni. Tanti altri, dopo il 1993, hanno scelto invece di passare con Forza Italia.

Da Renato Chisso a Renato Brunetta o Carollo o Carraro. Mario Dalla Tor, ex sindaco e senatore, ricorda ancora perfettamente la sua prima tessera del Psi, da sedicenne, nel 1972.

Oggi il Psi conta 250 iscritti in provincia di Venezia e 600 in Veneto. Numeri piccoli, certo, ma resta intatto il forte attaccamento ad un ideale, mai tradito. La sezione giudecchina è intitolata a Riccardo Lombardi che con Claudio Signorile fu tra i protagonisti del congresso al Midas del 1976 che vide la cosidetta «congiura dei quarantenni» che portò alle dimissioni di De Martino e alla proclamazione a segretario di Craxi.

Bettino Craxi, controverso protagonista della politica italiana

Dal libro dei ricordi di Giordani escono tante foto. Il comizio, con il garofano rosso nel simbolo, tenuto da Bettino Craxi in centro storico. La foto del festival dell’Avanti del 1976 con Gianni De Michelis, Mario Rigo (sindaco di Venezia e da sempre socialista), un attento neo segretario Craxi intento ad ascoltare un giovanissimo Giordani, capelli ricci, nerissimi.

Gli incontri in laguna con Claudio Signorile, i garofani rossi in riva alla Giudecca. In questi giorni la locandina della sezione mostra la prima pagina dell’Avanti, dedicata ai 25 anni dalla morte di Craxi. Giordani si dice commosso per le parole di ricordo del presidente Mattarella per l’ex presidente del consiglio morto nell’esilio volontario ad Hammamet. «Parole bellissime, fonte per me di commozione», dice.

Ad Hammamet, spiega Giordani, ci sono andati in questi anni tanti del Psi. Ma oggi pare che sia nel centrodestra l’erede naturale di Craxi. Giordani replica subito: «Bettino era un politico di centrosinistra, anticomunista certo ma socialdemocratico. Non era di destra. E a Venezia, noi siamo da sempre nel centrosinistra ed oggi siamo nella coalizione che si prepara alle prossime elezioni. Quei tempi erano diversi: ci stava equilibrio e rispetto per le culture diverse».

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