L’orto di Psichiatria «La cura non si fa solo con i farmaci»

MIRANO. Un orto al Centro di salute mentale dell’Asl 13 di Mirano. È sorto quasi di nascosto, negli ultimi tempi, in un appezzamento di terreno di proprietà dell’azienda sanitaria, dove si trovano i...

MIRANO. Un orto al Centro di salute mentale dell’Asl 13 di Mirano. È sorto quasi di nascosto, negli ultimi tempi, in un appezzamento di terreno di proprietà dell’azienda sanitaria, dove si trovano i locali dell’Unità operativa complessa di Psichiatria comunitaria. Lo hanno voluto gli educatori, in particolare Monica Di Mascio e il dottor Ivan Pertile dell’équipe di medici che dirige il centro. L’iniziativa prevede la costituzione di un “orto comune” tra pazienti, operatori del servizio e volontari. Con l’autorizzazione dell’Asl i promotori hanno così dato inizio alla creazione del loro orto, dissodando e fresando una parte del giardino del servizio sanitario e piantando verdure di stagione. Sono stati coinvolti negozi e vivai, che hanno partecipato all’iniziativa donando attrezzi e materiale, come la ferramenta Destro di Spinea, la ferramenta Cecchinato di Mirano, l’emporio Renzi di Marano e il vivaio Righetto di Stigliano. Di Mascio ha coinvolto nel progetto anche un paio di volontari esperti in orticoltura, tra cui un privato e un rappresentante dell’azienda agricola salese Madre Terra e soprattutto alcuni utenti del centro. Tra i volontari si è poi distinto subito per dedizione Rodolfo Agostini, dell’Auser di Mirano. «È un’attività che ci permette di intervenire nel percorso di cura e riabilitazione con attività estranee ai consueti contatti esclusivamente clinici e farmacologici», spiega Di Mascio, «favorendo la relazione, il contatto con la natura e le sue cadenze temporali, l’attività al sole e all’aria aperta».(f.d.g.)

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