L’Onu degli studenti al liceo Foscarini

Dieci e lode agli studenti del liceo Foscarini. Grazie a loro da oggi le Nazioni Unite (Onu) sbarcano a Venezia e fino a domenica anche i cittadini potranno assistere alle sessioni – in genere blindate – che saranno invece straordinarie perché ideate, organizzate e dirette dagli studenti di sei classi dei licei Europeo e Classico dello storico istituto veneziano. Dopo mesi e mesi di intenso lavoro per organizzare tutto nei minimi dettagli, la seconda edizione di «Foscamun» perende il via. Per tre giorni l’Onu, rappresentato per l’occasione dagli studenti, si insedierà tra i banchi, portando al centro delle tavole rotonde i temi più scottanti dell’attualità, scelti rigorosamente dai ragazzi. Si tratta di un progetto che incentiva gli alunni a ricreare in tutto e per tutto la struttura dell’Onu, con tanto di delegati che rappresentano vari stati nazionali, discussioni con soluzioni messe ai voti e cerimonie ufficiali. L’evento si svolgerà a scuola e nell’adiacente Chiesa (sconsacrata) di Santa Caterina, per l’occasione addobbata con quasi tutte le bandiere degli stati membri.
Quest’anno, oltre agli ormai consolidati studenti provenienti da Verona, dal Messico e dalla Virginia (Usa), si sono aggiunti studenti dalla Spagna (Siviglia) e perfino dall’Australia (Tasmania, Hobart), tutti ospitati nelle famiglie degli studenti. In totale sono circa 350 gli studenti che partecipano all’iniziativa. Ieri il team centrale, formato dalla segretaria generale Francesca Da Ros, dal vice segretario Lorenzo Rubbini, dal responsabile logistico Pietro Haas e dal responsabile pubbliche relazioni Lorenzo Marzo Magno, stava controllando che tutto fosse pronto per oggi. Walkie talkie in mano, i ragazzi ieri stavano definendo gli ultimi dettagli prima dell’apertura ufficiale questa mattina alle 11.30.
«La parte più difficile – hanno detto, già da ieri vestiti con gli abiti istituzionali – è stata quella organizzativa. Abbiamo fatto tantissime riunioni fino a tarda sera per trovare gli sponsor, capire come gestire la sicurezza e la logistica, preparare le sale, il materiale e tutto quello che c’è da fare quando il proprio impegno non è più solo studiare greco, latino e le materie di scuola, ma organizzare un vero e proprio meeting internazionale! È stato bello però vedere che tutto procedeva come previsto». I delegati sono 97 (inclusi i 31 compagni stranieri) che rappresenteranno 54 nazioni. 141 gli studenti coinvolti nell’organizzazione e una quindicina di insegnanti che li hanno accompagnati, lasciano loro molto spazio autonomo. I temi scelti sono stati messi a votazione: «Uno degli aspetti più interessanti – hanno detto – è che ognuno deve prendere le difese del Paese che rappresenta, magari a volte andando contro alle proprie idee». Ogni giorno le commissioni si riuniranno per affrontare un problema e trovare una soluzione e imparare così a cambiare il mondo.
Vera Mantengoli
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