L'ok del commissario per la Sacaim

«Esistono le condizione per l'amministrazione straordinaria»
La sede della Sacaim L’azienda versa in difficoltà economiche
La sede della Sacaim L’azienda versa in difficoltà economiche
 Dopo quello del Tribunale, via libera all'amministrazione straordinaria della «Sacaim spa» anche dal commissario, l'avvocato Marco Cappelletto, che nei giorni scorsi ha depositato nella cancelleria del Tribunale di Venezia la prima relazione prevista dalla Legge Prodi bis. Il legale veneziano ha consegnato un documento di centinaia di pagine al termine del quale, dopo aver analizzato le cause del dissesto della nota impresa edile, sostiene che esistono le condizioni per il rilancio economico o meglio, come recita la norma, «le concrete prospettive di recupero dell'equilibrio economico dell'attività imprenditoriale».  Stando alla norma, il commissario nominato dal Tribunale ma suggerito dal ministro dello Sviluppo economico entro un mese dalla dichiarazione dello stato di insolvenza, dichiarato dal Tribunale, deve presentare la sua prima relazione. Poi, entrano in campo nuovamente i giudici, che hanno un mese di tempo dal deposito della relazione, per avviare la procedura di amministrazione straordinaria. L'alternativa è la dichiarazione di fallimento.  L'avvocato Cappelletto, bilanci degli ultimi due anni alla mano, ha anche fattto i conti e sostiene che il passivo della Sacaim è poco meno di 200 milioni di euro. La cifra riportata sulla sentenza firmata dal giudice Rita Rigoni, 581 milioni e 783 mila euro formalmente è esatta, ma non può tenere conto degli intropiti per gli appalti in corso, che abbassano notevolmente quella cifra. Si tratta, comunque, di un passivo considerevole, che del resto ha costretto l'amministratore delegato Pierluigi Alessandri a compiere il passo della richiesta di amministraziomne straordinaria per evitare il peggio.  A differenza che nella procedura per il concordato preventivo, le norme che hanno introdotto l'amministrazione straordinaria non permettono ai creditori di accogliere o meno la decisione del Tribunale con un voto. Chi vuole opporsi può solo presentare ricorso presso contro la sentenza che il 13 agosto scorso ha dichiarato lo stato di insolvenza e nominato il commissario. Nella sentenza si legge che l'esposizione debitoria, ormai, aveva superato di oltre i due terzi dell'attivo patrimoniale e dei ricavi dell'ultimo esercizio e che erano state avviate anche numerose iniziative giudiziarie da molti creditori.

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