Livenza, paura per la piena un’altra notte insonne

Prolungato di 48 ore l’allarme rosso, tonnellate di detriti alla foce di Caorle Il sindaco di San Stino: continua il monitoraggio. Soglia critica nel Trevigiano

SAN STINO

Migliaia di metri cubi d’acqua arrivano dal Friuli e dal trevigiano: il Livenza continua a crescere e non fa dormire sonni tranquilli ai residenti dei comuni di San Stino, Torre di Mosto e Caorle, cioè i comuni veneziani attraversati dal fiume e dai suoi affluenti. Ieri sera a Meduna di Livenza, nel trevigiano, è stata superata la soglia critica di 7 metri, mentre a Motta di Livenza il fiume non ha ancora “minacciato” l’ospedale riabilitativo, che sorge accanto al santuario della Madonna dei Miracoli. E forse occorre affidarsi anche alle preghiere, perché la Regione Veneto ha prolungato ieri pomeriggio, l’allarme rosso per i bacini idrografici della parte a nord del Veneto orientale, quella compresa appunto tra Livenza e Tagliamento.

Il Livenza è un fiume tranquillo, nasce da una grotta a Gorgazzo (comune di Polcenigo) irrobustito dai canali sotterranei, forse collegati al Cansiglio, dove è piovuto enormemente. Il torrente Meduna, a sua volta ingrossato dal Noncello, a sua volta ingrossato dal Cellina (tutti fiumi friulani) sta creando problemi. Si sono registrati allagamenti nelle case a Pordenone, Prata di Pordenone e nelle campagne di Portobuffolè, Mansuè e Meduna. È una notizia non da poco, perché sfogandosi da quelle parti il Livenza non esonda nel veneziano, risparmiando San Stino e Torre di Mosto, soprattutto, da una catastrofe.

Il Meduna ieri al Ponte di Tremeacque, un nome che è tutto un programma, tra pordenonese e trevigiano, ha sfondato quota 11 metri. Ieri sera ha raggiunto il picco a 11, 52 metri e cresceva di 1 centimetro l’ora. Se sul litorale di Caorle tornasse a soffiare lo Scirocco le quote sarebbero destinate a salire. Il sindaco di San Stino, Matteo Cappelletto, però rassicura. «I fiumi della rete idraulica principale», dice, «continuano a crescere lentamente ma al momento non destano particolari preoccupazioni. La rete idraulica secondaria sta gradualmente rientrando nei livelli consueti. Il mare riceve e al momento le previsioni meteorologiche sembrano più rosee rispetto a domenica. Continua il monitoraggio da parte dei tecnici e dei volontari di Protezione civile».

Fanno impressione tuttavia alcune immagini fotografiche scattate da un drone, che ritraggono il Livenza a Torre di Mosto. L’acqua sembra quasi scorrere sopra le case. Nelle frazioni a sud del comune di San Stino, come Biverone, San Pietro e La Salute, il fiume ha toccato quota 2, 48 metri. Nell’ultima località, grazie ai lavori eseguiti negli anni 90 a ridosso del territorio di Caorle e della località di Ca’ Cottoni, si è allargato il suo letto. Una scelta che si è rivelata vincente, di più lungimirante, proprio ieri pomeriggio, in quanto il fiume riportava la medesima misura sia alle 17. 30 che alle 19. Alla foce di Caorle il Livenza sta depositando tonnellate di detriti, ma almeno non trova l’ostacolo costituito dal mare. Con lo Scirocco la forza dell’Adriatico crea onde di almeno un metro e mezzo nel fiume, creando nell’entroterra l’effetto carta-velina. È questa l’insidia più infida da qui alle prossime 48 ore. —

Rosario Padovano

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