PADOVA Dopo due delicati interventi chirurgici, dopo aver raggiungo la consapevolezza di una frattura vertebrale irreversibile e di un ematoma cerebrale in espansione, i genitori hanno deciso di staccare la spina. Linda Scattolin è morta. La 39enne triatleta di Ponte San Nicolò, travolta sabato scorso da un bus durante un allenamento in Sudafrica insieme alla collega Edith Niederfriniger, si è spenta in un letto d’ospedale a Città del Capo. In pratica si era persa ogni speranza di ripresa.
La tragedia si è consumata sabato scorso lungo la tortuosa strada R45 del Franschhoek Pass, a circa una settantina di chilometri da Città del Capo. L'incidente è avvenuto intorno alle 11 mentre la squadra Groendal Rugby Club under 20 era in viaggio da Groendal con altri giocatori del Franschhoek Rugby Club e dei tifosi. Dovevano raggiungere Grabouw per una partita amichevole in programma nel pomeriggio ma lungo la strada c'è stato il tremendo impatto. Il bus, fuori controllo, ha travolto Linda Scattolin e Edith Niederfriniger, impegnate in un allenamento in bicicletta. Subito dopo il mezzo si è capovolto: nell’impatto sono morte tre persone, due giovani rugbisti e un tifoso, tutti sudafricani. Fin da subito le condizioni di Linda sono parse gravissime. Mentre Edith Niederfringer si è svegliata dopo qualche ora nonostante le fratture scomposte, Linda Scattolin non ha mai ripreso conoscenza. L’ematoma cerebrale e la frattura vertebrale hanno prodotto la paralisi della parte destra del corpo. I medici l’hanno tenuta sotto osservazione qualche giorno in più ma quando il quadro clinico si è rivelato irreversibile, hanno dovuto spiegare ai genitori la situazione nella sua tragicità.
La notizia della morte dell’atleta è rimbalzata in Italia ieri mattina. Dario Bolognesi, organizzatore della Corri X Padova, ha polemizzato sui social network accusanto la Fitri (Federazione italiana Triathlon) di aver abbandonato l’atleta e di non averla assistita a dovere. Da parte sua la federazione tramite una nota ha fatto sapere che “aderendo ad una richiesta della famiglia Scattolin, è sospesa la sottoscrizione a favore di Edith e Linda , la somma fin qui raccolta rimarrà a disposizione di ogni eventuale necessità giunta dal Sud Africa e comunque andrà a costituire un fondo a favore di atleti vittime di incidenti stradali. Il Consolato Italiano in Sud Africa continuerà a prestare alla famiglia Scattolin tutta l'assistenza del caso».