Liana, testimone di cento anni
La professoressa Isnenghi: «La mia vita a Venezia»

Liana Giordano Isnenghi ieri mentre festeggia il centesimo compleanno
A festeggiare i 100 anni di Liana Giordano Isnenghi non c'erano solo i famigliari più stretti, ieri per il grande pranzo agli Alberoni, ma omaggi e auguri sono arrivati anche da molti ex allievi. Liana Giordano Isnenghi, che al Lido tutti conoscono come la professoressa d'inglese, è nata un secolo fa a Genova. Poi da giovane Liana si trasferisce a Venezia dalla città ligure per studiare lingue occidentali all'università Cà Foscari e da allora decide che Venezia rimarrà la città della sua vita. A Venezia si sposerà e avrà due figli, Mario e Maria Rosa. «Siamo qui riuniti e si va dai cento anni a pochi mesi», dice la professoressa Liana, non senza ironia: si riferisce agli otto pronipoti, più uno in arrivo, che, assieme ai figli Maria Rosa e Mario e i sei nipoti, ieri hanno celebrato con una grande festa l'invidiabile traguardo del secolo. «Ho insegnato lingua e letteratura inglese per 40 anni. Prima a Venezia, poi a Mestre e infine alla scuola media Vettor Pisani del Lido», racconta Liana Giordano Isnenghi, «e di studenti ne ho avuti moltissimi. Spesso ora li incontro, anche quando passano a salutarmi, e li rivedo uomini e donne». E mentre, tra le voci allegre dei festeggiamenti e lo scorazzare dei nipotini, Liana Giordano Isnenghi racconta di sé, la voce è chiara e il ragionamento limpido. «La pensione, che ho accettato con sofferenza, arriva nel 1977», aggiunge. Ma da allora la professoressa Lina dà lezioni private e il rapporto tra maestro e allievo dall'istituzione scolastica assume la forma delle comunicazione privata. Dalla prima grande guerra, quindi la seconda guerra mondiale, gli anni difficile dell'occupazione straniera, fino ai grandi mutamenti geopolitici dei primi dieci anni del nuovo millennio, testimone lucida e attenta, la professoressa Giordana Isnenghi è tra le poche persone che preservano una memoria diretta del «secolo breve». Ed è anche per questo che la sua testimonianza è spesso stata protagonista dei circuiti televisivi. Privilegio di quei pochi la cui memoria centenaria ha vinto sui giochi illusori che il tempo, se tanto, innesca, come facendo espiare il mancato oblio. Una vita scandita dalla passione per l'insegnamento e la letteratura inglese, ma anche da lunghe passeggiate e l'amata biblioteca Città Giardino del Lido. E nella bella stagione l'immancabile appuntamento con il caffè di metà mattina preso in spiaggia. «E' una lettrice instancabile - racconta la figlia Maria Rosa - soprattutto dei gialli di Agatha Christie, che legge sempre in lingua originale. E ha sempre nutrito un interesse per la ricerca didattica e le teorie dell'insegnamento. Poi segue con grande interesse il lavoro da storico e gli scritti del figlio Mario Isnenghi».
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