«L’ho cercata al cellulare ma era morta»

SOTTOMARINA. «Com'è possibile che un ragazzino di 23 anni possa correre in quel modo, investire due donne, buttarle giù come fossero birilli?». Una domanda destinata a rimanere senza risposta, quella che si pone Cristina Boscolo Contadin, figlia di Fernanda Gandolfo, la donna di 78 anni uccisa, l'altra sera, sulle strisce di un passaggio pedonale di viale Mediterraneo. Tecnicamente la velocità dell'auto non sarebbe rilevabile, a quanto trapela dal comando della Polizia locale. Quindi, in attesa di una eventuale perizia che possa dare qualche elemento in più, la sanzione amministrativa applicata sarà solo quella per non aver rallentato in prossimità del passaggio pedonale. Anche il segno di frenata che, in un primo momento, pareva esserci sull'asfalto, alla luce del giorno si è rivelato inesistente. Tutto questo, comunque, non esimerà il giovane cinese che si trovava alla guida alla guida della Passat che ha travolto le due donne, dal dover rispondere dell'accusa di omicidio colposo e dalla richiesta di risarcimento, in sede civile. Una magra consolazione per Fidenzio Boscolo Contadin, marito di Fernanda, ancora scioccato dalla tragedia. «È il quinto incidente che colpisce la nostra famiglia» dice, inseguendo il filo della memoria «mio fratello, che aveva solo 28 anni, uno zio e una zia, cognati e fratelli di mia moglie. Quanti familiari abbiamo perso negli incidenti stradali». Fidenzio è stato uno dei primi ad arrivare sul luogo della disgrazia. L'altra sera era andato con la moglie a una lezione dell'Università della terza età. Poi lui era tornato in bicicletta, Fernanda, invece, aveva preso il bus con l'amica Valeria. Erano appena scese alla fermata a poche decine di metri da casa, quando sono state travolte. Fidenzio, che non vedeva arrivare la moglie, l'aveva chiamata più volte al telefonino, poi era sceso in strada. Lì aveva saputo dell'incidente. «È morta una donna, mi hanno detto» racconta «mi sono avvicinato ma qualcuno mi ha bloccato e mi ha detto di non guardare. Così ho capito». Il marito, fino a ieri, non aveva ancora visto la salma della moglie. A Roberto, l'altro figlio dei coniugi, che è medico pediatra a Padova, è stata data dai colleghi di Chioggia qualche informazione “tecnica”, ovvero che i tentativi di rianimazione effettuati sul posto dal personale del Suem, si sono subito rivelati inutili e che la causa della morte sarebbe il trauma cranico patito dalla donna. Non sembrano destare particolari preoccupazioni, invece le condizioni dell'altra donna, 70 anni, investita dalla Passat. I medici hanno stabilito una prognosi di 30 giorni che, salvo complicazioni, dovrebbero bastare a rinsaldare le numerose fratture a una gamba, bacino, costole, setto nasale, ecc. che le sono state provocate dall'incidente. Il giovane cinese responsabile della tragedia era sobrio e avrebbe solo riferito di non aver visto le due donne. I funerali di Fernanda Gandolfo saranno lunedì alle 15, nella chiesa della Navicella.
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