L'assassino aveva appena comprato un tritacarne

Dopo la sega elettrica usata per squartare la sua vicina Nelly Pagnussat, Riccardo Torta aveva preparato anche un sistema per fare sparire il corpo

MESTRE. Non solo Riccardo Torta aveva acquistato un’elettrosega Bosch con lama di 30 centimetri, nuova che poi ha usato per fare a pezzi il cadavere di Nelly Pagnussat, 77 anni, ma aveva acquistato pure un macina carne professionale. Uno strumento elettrico che utilizzano nelle macellerie. Continuano nel frattempo le indagini degli agenti della Squadra Mobile che anche ieri hanno interrogato delle persone. In particolare vicini di casa e conoscenti dei due. Il giudice lasciando in carcere Torta fa intuire che per il momento il 68enne non è considerato incapace di intendere e volere e che di conseguenza la patologia psichiatrica per cui, da anni, è seguito al Centro di Salute Mentale dell’Asl 12. In questo intendere e volere ci sta pure dentro il fatto che l’uomo abbia premeditato il delitto studiando pure come eliminare il cadavere.

Infatti Torta come non è un appassionato di giardinaggio o di fai-da-te per giustificare l’acquisto di un’elettrosega, non è nemmeno un macellaio per acquistare un tritacarne. Allora perché un pensionato che vive da solo, ad un certo punto acquista una sega elettrica e un tritacarne? La sega elettrica l’ha utilizzata per fare a pezzi il cadavere di Nelly Pagnussat dopo averla colpita a martellate: il colpo letale sulla parte sinistra del cranio, poi altre martellate in faccia. Con maniacale precisione poi ha messo le otto parti in cui aveva tagliato il corpo dentro sacchetti di nylon neri.

«Era lì con la sega in mano, sangue ovunque in casa»

Ma non solo. Infatti per evitare di sporcare il salottino in cui ha ucciso la vicina, prima di fare scempio del cadavere, ha steso a terra un telo di nylon. Quindi ha tagliato. Una volta finita questa operazione ha tolto il telo di nylon e ha lavato il pavimento con un mocio Vileda. Poi ha lasciato i sacchi nell’abitazione della donna. Uno accanto alla porta d’ingresso, lato sinistro e gli altri sul lato opposto. Gli occhiali che la signora portava sono caduti da un sacco. Una volta che è stato scoperto ancora all’interno dell’appartamento con la sega elettrica in mano - la lama era sporca di sangue - e il martello, è salito nel suo appartamento dove è rimasto chiuso fino alle 22.20 quando ha aperto la porta alla polizia e ai medici del Suem intervenuti sul posto. Tra le 20, scoperta dell’omicidio e le 22.20, ha trovato il tempo di fare il bucato e di lavare i vestiti che indossava mentre faceva scempio del cadavere.

Nessun luogo di cura, Torta resta in carcere
agenzia candussi omicidio via Ca Vegner Mestre

Elementi che fanno capire che quantomeno l’uomo voleva nascondere il delitto. Se non era in preda ad un raptus dovuto alla patologia per cui da anni è in cura, sono evidenti le sue intenzioni di occultare il cadavere. E qui doveva avere una funzione il tritacarne professionale con il quale, forse, voleva eliminare quanto restava di Nelly. Gli accertamenti della polizia giudiziaria non sono certamente terminati. Ora gli investigatori attendono le decisioni del pm Paola Cameli che ha già ricevuto alcune relazioni tra cui anche quelle della polizia scientifica che ha realizzato gli accertamenti nella casa dell’orrore. Resta da scoprire il movente che ha scatenato tanta violenza. Gli investigatori interrogando i testimoni vogliono capire se la donna, che l’assassino chiamava zia, aveva dei problemi con Torta. O se di recente avessero litigato.

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