L’aria di Noale è più inquinata di Mestre e di Marghera

NOALE. Noale più inquinata di alcuni punti di Mestre e Marghera. È la sintesi della relazione dei tecnici di Arpav sulla campagna di monitoraggio della qualità dell’aria fatta attorno al centro di Noale tra il 7 novembre 2017 e il 9 settembre 2018. Già lo scorso decennio, attraverso i rilievi Arpav, era emerso come ci fossero punte di inquinamento di 150-200 microgrammi al metro cubo con il limite di legge fissato a 50. Non si è a quei livelli ma Arpav mette in guardia la città dei Tempesta. Per 18 volte su 69 giorni si è superato il limite in via Vivaldi, 20 su 72 in piazzetta del Grano e 15 su 90 in via Sant’andrea. La media totale registrata nei due periodi è di 40 microgrammi al metro cubo in via Vivaldi, 39 in piazzetta del Grano e 32 in via Sant’Andrea. Se tutto è confrontato con la stazione fissa di Arpav in via Tagliamento a Mestre, a livello annuale, si stima per via Vivaldi un valore di 40 microgrammi al metro cubo, pari al limite di media, per piazzetta del Grano si sale a 42 ed è superiore e si scende a 37 in via Sant’Andrea, ossia più basso. In generale, si legge nella relazione Arpav, «il numero di giorni di superamento della concentrazione giornaliera per la protezione della salute umana rilevato a Noale è stato sempre percentualmente superiore a quelli rilevati dai fissi di riferimento di traffico di Mestre (via Tagliamento) e di Marghera (via Beccaria)». Di più, continua Arpav, «la media complessiva misurata a Noale è stata sempre superiore a quelle di Mestre e Marghera». Insomma, c’è ancora da fare per ridurre le polveri sottili.

«Abbiamo chiesto e pagato noi ad Arpav» ,spiega l’assessora all’Ambiente Alessandra Dini, «un monitoraggio per rilevare il Pm10 in due distinti periodi dell’anno. I risultati sono simili ai Comuni limitrofi e della Pianura Padana; abbiamo un quadro complesso, perché siamo attraversati da strade statali, regionali e provinciali che non possiamo chiudere. Attueremo le azioni obbligatorie per ridurre il riscaldamento previste da Regione e Città metropolitana, oltre a incontri nelle scuole e con i cittadini. È evidente che, essendo l’aria un elemento che non rispetta i confini comunali, il problema è grave ma va affrontato con gli enti superiori». —

Alessandro Ragazzo

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