La Zaccariotto querela ma il giudice archivia

La presidente della Provincia aveva denunciato un finanziere e un vigile urbano per tentata concussione ma la stessa Procura ha ritenuto inesistente il reato

di Giorgio Cecchetti

Il giudice veneziano Daniela Defazio ha archiviato, su richiesta del procuratore Luigi Delpino e dell’aggiunto Carlo Mastelloni, l’indagine nei confronti del maresciallo della Guardia di finanza Alberto Vianello e del vigile urbano di Venezia Roberto Poli, entrambi all’epoca dei fatti in servizio presso la Polizia giudiziaria del la Procura veneziana e indagati per tentata concussione nei confronti della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto. A firmare la querela era stata quest’ultima, in qualità di sindaco di San Donà.

La denuncia, in realtà., non l’aveva firmata immediatamente dopo aver ricevuto la visita dei due ufficiali di Polizia giudiziaria negli uffici del Municipio sandonatese, ma solo al termine di una seconda convocazione presso il procuratore aggiunto Carlo Mastelloni. La prima mossa compiuta dalla Zaccariotto era stata una telefonata all’allora presidente della Corte d’appello Manuela Romei Pasetti, che a sua volta aveva riferito l’episodio a un pubblico ministero. La presidente della Provincia si era lamentata, sostenendo di essere stata sottoposta a pressioni e addirittura a velate minacce da parte del finanziere e del vigile, che a lei si erano presentati per acquisire la documentazione per conto del pubblico ministero Stefano Ancillotto, che aveva avviato un’indagine in base alla denuncia per abuso d’ufficio firmata dal caposervizio della Polizia amministrativa di San Donà Marco Pasetto.

Stando alla denuncia della leghista, i due avrebbero cercato di convincerla a ritirare le querele che a sua volta aveva firmato contro Pasetto e, ancora, avrebbero fatto pressioni perchè riammettesse in servizio Pasetto, dopo l’ennesimo licenziamento. Il sospetto era che avessero agito per favorire in qualche modo Pasetto, dopo aver parlato con lui prima di recarsi in Comune a San Dona. Immediatamente dopo l’avvio dell’indagine nei loro confronti, i due erano stati allontanati dagli uffici della Polizia giusiziaria ed erano rientrati ai rispettivi corpi di appartenenza. Nonostante avessero negato qualsiasi pressione e minaccia, spiegando di aver semplicemente consigliato Zaccariotto di arrivare ad una composizione e un accordo con Pasetto per chiudere il contenzioso in corso.

Nel provvedimento del giudice Defazio si legge che non esisterebbero elementi per affermare l’esistenza del reato di tentata concussione, visto che i due sembrano aver agito più che nell’interesse di Pasetto in quello dell’amministrazione della giustizia. Il magistrato lascia aperta la possibilità alle amministrazione di appartenenza dei due per l’avvio di un procedimento disciplinare. visto che ad essere delegato all’acquisizione dei documenti era stato solo il maresciallo della Finanza, che autonomamente aveva deciso di farsi accompagnare da Poli.

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