La Tav serve? Un sondaggio lo dirà
Trenitalia sta per avviare un'indagine sul traffico fra Milano e Trieste

Uno dei tracciati «alti» della Tav Milano-Trieste
SAN DONA'.
A chi serve la Tav tra Venezia e Trieste? E' l'interrogativo, finora rimasto senza risposta, che da mesi accompagna ogni riflessione sulla costruzione del contestato tracciato dell'Alta Velocità nel Veneto Orientale. A dare una risposta al quesito potrebbe essere ora un sondaggio telefonico che Trenitalia intende realizzare nei prossimi mesi. Sul sito internet dell'azienda è già stato pubblicato il bando per individuare il soggetto specializzato che dovrà eseguire l'indagine di mercato, la cui aggiudicazione avverrà a breve. Si tratta di un sondaggio a tutto campo, che intende far luce sulla mobilità degli italiani tra le maggiori città servite dalla rete ad Alta Velocità e dal traffico di media-lunga percorrenza. Si andranno ad indagare le abitudini di viaggio sulle relazioni più frequentate (come la Milano-Roma o la Torino-Milano), ma anche su quelle a domanda più debole. E, tra queste, si andrà ad analizzare anche la richiesta di mobilità esistente tra Milano e Trieste. Le telefonate interesseranno, dunque, anche il Veneto Orientale e il Friuli. Sono previste 5 interviste telefoniche alla settimana, per un totale di 260 in un anno. Il monitoraggio avrà durata di due anni. Dai risultati forse si potrà capire se effettivamente esiste una domanda tale da giustificare la costruzione di una nuova tratta Alta Velocità. Intanto è stata convocata per lunedì alle 20 la seduta del Consiglio di Musile, che dovrà discutere del documento sulla Tav presentato dal centrosinistra. Si tratta di un ordine del giorno che intende rafforzare il documento con le osservazioni prodotte dalla Provincia e già sottoscritte dal sindaco Forcolin, ma che qualche mugugno si dice avrebbero sollevato all'interno del Pdl. Nel frattempo torna a farsi sentire il gruppo di imprese norvegesi e olandesi che, per bocca dell' architetto De Simone, hanno manifestato la loro disponibilità ad investire nella realizzazione di un tracciato litoraneo alternativo, per buona parte in tunnel. Il gruppo ha offerto la propria collaborazione nel caso in cui si arrivasse ad optare per una costruzione della tratta in project financing. Una soluzione prospettata dagli stessi industriali veneti. De Simone parla anche della possibilità di affidare circa il 70% dei lavori da eseguire ad imprese locali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video