«La sede della Croce Rossa sarà centro di formazione europeo»

L’annuncio del segretario veneto di Prc Benvegnù dopo il sì alla Legge di Bilancio Annullata l’asta nel 2021. La struttura potrà essere utilizzata solo a fini statutari  
prima giornata dei profughi alla c.r.i di jesolo
prima giornata dei profughi alla c.r.i di jesolo

JESOLO

La sede della Croce Rossa di via Levantina fuori dal piano di dismissione nazionale, non ci sarà più l’asta. Sotto il colpi di Rifondazione comunista e le interrogazioni parlamentari, dopo l’approvazione del bilancio in Parlamento è stato deciso: la Croce Rossa di Jesolo non si vende. E lo ribadisce con forza il segretario veneto di Prc, Paolo Benvegnù: «La forte attività di denuncia del circolo del Veneto orientale, l’impegno istituzionale della senatrice Paola Nugnes, hanno portato al risultato che abbiamo testardamente cercato con impegno e determinazione. La Cri di Jesolo non potrà essere oggetto di speculazione immobiliare. Un risultato importantissimo sul piano pratico e anche simbolico perché dice che si possono contrastare le politiche predatorie e che non tutta la politica è prona di fronte agli interessi economici dominanti. Non si ferma però la nostra iniziativa nel litorale che comprende Jesolo, Eraclea, Caorle e Bibione dove insistono forti interessi legati alla rendita e pratiche predatorie di consumo di suolo che si intrecciano con la malavita organizzata. Lo dicono processi, atti della commissione antimafia. Dobbiamo rompere questi intrecci per difendere il territorio, l’ambiente e la salute dei cittadini».

Il 27 dicembre è stata approvata alla Camera, poi al Senato, la Legge di Bilancio di cui è parte integrante l’articolo 82 che stabilisce il definitivo passaggio delle strutture della CRI dall’Ente Strumentale all’associazione CRI. «In base a tale approvazione», dice Salvatore Esposito di Rifondazione di Jesolo, «chi aveva preventivato la definitiva alienazione della struttura di via Levantina ha avuto una grandissima delusione. La base Jesolana non può più essere venduta in quanto la CRI potrà utilizzarla unicamente ai soli fini statutari. Presenteremo nei primi giorni del 2021 il nostro piano definitivo con le proposte di riqualificazione della struttura come Centro di Formazione per i collaboratori a livello Europeo e con la parte frontemare dedicata a fini sociali e umanitari. Al Ministro della Salute», conclude Esposito, «chiederemo una Commissione per a valutare se il trasferimento di 40 ospiti malati di Covid sia stato necessario e regolare, valutando le responsabilità». —



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