La nuova variante Covid BA.5 isolata su una paziente dall’équipe dell’Angelo di Mestre

La nuova tipologia di virus è stata individuata per la prima volta in Veneto. La donna, vaccinata con tre dosi, ha sintomi lievi ed è in isolamento a casa

Valentina Calzavara
Il dottor Mosè Favarato, direttore del laboratorio di Genetica e citogenetica dell’ospedale dell’Angelo di Mestre
Il dottor Mosè Favarato, direttore del laboratorio di Genetica e citogenetica dell’ospedale dell’Angelo di Mestre

MESTRE. È stata individuata per la prima volta in Veneto la variante del Covid BA.5. Colpita una donna di età adulta, vaccinata con tre dosi, che è risultata positiva al tampone e si trova ora in isolamento a casa, con sintomi lievi della malattia. A isolare la sotto variante di Omicron BA.5 è stata l’équipe del laboratorio di Genetica e citogenetica dell’ospedale dell’Angelo di Mestre diretto dal dottor Mosè Favarato nell’ambito di una serie di controlli a random su campioni di tamponi positivi.

«Questa mutazione del virus è stata scoperta lo scorso febbraio in Sudafrica, dove ha sostituito la BA.2 ed è responsabile della metà dei contagi, si è quindi diffusa in Botswana poi in Danimarca e Regno Unito. L’altro giorno è arrivata in Emilia-Romagna e ora nel Veneziano, con questo primo caso che abbiamo riscontrato. In tutta Italia si contano finora 16 casi», evidenzia il primario Favarato.

La vicenda non desta preoccupazione ma l’Usl Serenissima ha già provveduto ad allertare l’autorità sanitaria regionale nonché l’Istituto Superiore di Sanità. In queste ore i medici dell’Angelo stanno ricostruendo gli spostamenti della donna infettata dalla BA.5 per capire se abbia avuto contatti con viaggiatori o se abbia effettuato lei stessa un viaggio di recente. «Il fatto di trovare delle varianti è un qualcosa di prevedibile anche se scovare la BA.5 ci ha un po’ sorpresi ma al contempo sappiamo che i virus viaggiano insieme a noi», prosegue il dottor Favarato, «Continuare a osservare come il virus muta è importante. Noi fungiamo da sentinelle e le informazioni che ricaviamo con il sequenziamento potranno essere utili anche per l’aggiornamento dei vaccini anti-Covid».

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