La nascita di Venezia nel 421 mito per dare lustro alla città

Gli studiosi concordi nel dire che la data fu decisa nel 1200 per rispettare la cultura del tempo Il prof Ortalli: «La Serenissima è stata bravissima nel costruire la propria immagine nel mondo»  

la storia

Grandi celebrazioni per i 1600 anni di Venezia, ma secondo gli studiosi cittadini non esiste nessun documento che attesti che Venezia sia stata fondata il 25 marzo del 421 dopo Cristo. Si tratterebbe infatti di una leggenda costruita a tavolino nel 1200, quando ogni città doveva avere il suo mito di fondazione.

«Si tratta di un falso storico, non esiste quella data perché Venezia non è mai stata fondata. Venezia è cresciuta per conto suo, lentamente, e a un certo momento si è inventata una data di nascita», spiega Gherardo Ortalli, celebre docente emerito di Storia medievale di Ca’ Foscari, che ha scritto e non ancora pubblicato il libro “La vera storia di Venezia inventata” con un capitolo dedicato a sfatare il mito della fondazione della città. «Questa data è stata decisa dalla società veneziana perché l’origine della città era molto importante per la cultura del tempo. Il primo documento è quello di Martino Da Canal in Les histoire des Venise che, dopo aver ricordato le distruzioni di Attila, scrive che Venezia è stata fondata dall’incarnazione di Gesù Cristo».

E non importa se Attila avrebbe avuto in quella data solo 15 anni, ben lontano da essere ancora il “flagello di Dio”. Venezia doveva avere una sua data e una leggenda che ne fosse all’altezza al punto che quella data apparve, passando per vera, anche in documenti storici, come il Decretum, dove si racconta l’inventata fondazione di Venezia «nell’ultimo anno di Papa Innocenzo... si è decretato di edificare una città nella zona di Rivo Alto… etc etc», con citazioni di personaggi già morti, come lo stesso Papa.

In un altro testo si spiega che il 25 marzo, “quando nasce Venezia”, Dio ha creato Adamo, l’Angelo annuncia la nascita di Cristo a Maria, Maria partorisce Cristo e Cristo è crocifisso. Sul perché si sia scelto 421 non ci sono ancora certezze, se non per un documento francese di fine dodicesimo secolo in cui si scrive che nel 421 d.C. è stata fondata Venezia.

L’idea di un comitato scientifico che dovrebbe nascere attorno a un falso storico lascia perplessa Elisabeth Crouzet Pavan, francese di padre veneziano, docente all’Università Sorbona di Storia veneziana: «A diffondere il falso testo di Martino Da Canal ci fu il Doge Andrea Dandolo e successivamente Marin Sanudo e lo stesso Ruskin, ma è un falso storico, come quello che collega questa data alla Chiesa di San Giacometo. La credenza si diffuse così tanto da entrare nell’immaginario collettivo come se fosse vera» spiega la storica.

«Trovo che non sia corretto continuare ancora oggi a diffondere un falso che non esiste e addirittura a creare un comitato scientifico per le celebrazioni».

L’amministrazione ha mandato poco tempo fa una mail alle istituzioni chiedendo di proporre progetti e attività culturali per il 25 marzo 2021, ma non tutti sono d’accordo. «Venezia è stata bravissima soprattutto nel costruire la sua immagine, a partire dal suo passato, facendolo un poco per volta, con un’abilità unica al mondo come nessuna altra città o cultura ha fatto», conclude Ortalli. «I documenti che raccontano di questa fondazione sono la manifestazione della scienza del tempo passata per anni. La logica della convinzione non è detto che sia la verità, ma la verità storicamente importa fino a un certo punto. Si inventano gli eroi, i troiani, i turchi, ma più che invenzioni, sono scelte politiche. Per noi sono imbrogli, ma la cultura del tempo richiede che una città importante debba avere una fondazione e così salta fuori la data, il 25 marzo 421 d.C., data che dimostra che la forza delle leggende è che poi sono più vere del vero». —

Vera Mantengoli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia