La macelleria Ciscutti rilancia l’attività

MESTRE. C'è chi chiude, ma c'è anche chi riesce a tramandare la propria attività di padre in figlio e infonderle nuova linfa vitale, vincendo la burocrazia e le normative sempre più complesse. È il caso della macelleria “Da Vito”, che si trova all'inizio di via Bissuola, esattamente al civico 10. La famiglia oggi è formata da Vittorino Ciscutti, Franca Agostini, la moglie, e Riccardo Ciscutti, il figlio che ha preso in mano la gestione. L'attività di famiglia esiste da oltre quarant'anni: «Lavoravo come garzone dai vecchi proprietari», racconta Vittorino, «quando avevo appena quindici anni, poi sono partito militare. I titolari dicevano che una volta si fossero stufati, mi avrebbero chiamato e mi avrebbero ceduto l'attività. Così è stato, la presi in gestione oltre quarant'anni fa». Prosegue ancora: «Quella volta ampliai i locali, feci dei lavori, la ingrandii e ci misi una trentina di giorni, oggi le cose dovrebbero essere più veloci e più snelle, invece la trafila burocratica che si attraversa per rimettere a nuovo un negozio o un'attività, è infinita e ancora più lunga. Altro che semplificazione. Per forza poi le attività chiudono e nessuno prosegue».
Il negozio, infatti, è stato completamente ristrutturato e dietro il bancone della carne, c'è Riccardo Ciscutti, che prenderà in mano l'attività del padre, che lo affiancherà. Terza generazione, si potrebbe quasi dire. Ieri una intera giornata di festa dopo la chiusura per lavori, per festeggiare con i clienti del negozio. Un bel buffet di specialità offerte dalla casa, durato tutto il giorno.
Oggi il negozio, che ha assunto anche un apprendista (cosa non da poco di questi tempi), aprirà oggi al pubblico in nuova veste. Una macelleria di quartiere che resiste e non cede ai bengalesi, che in centro stanno pian piano aprendo un'attività dietro l'altra. «Per noi è una soddisfazione migliorarci», racconta Riccardo, «e offrire nuovi servizi». La macelleria propone specialità nostrane di carne e preparati da far venire l’acquolina in bocca, dagli involtini agli spiedini alle polpette, oltre a tutto il resto.
Marta Artico
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