La febbre spagnola fece strage
CHIOGGIA. Ospedali affollati di feriti di guerra, ma soprattutto di contagiati dalla febbre spagnola. La terribile pandemia, la più grande della storia tanto da essere ribattezzata la “Grande Influenza”, tra il 1917 e il 1920 uccise decine di milioni di persone nel mondo, non risparmiando con il suo arrivo nemmeno Chioggia. Il virus fu portato in Europa dalle truppe statunitensi che, a partire dall’aprile 1917, confluirono in Francia per la Grande Guerra e da lì si diffuse rapidamente, anche grazie alla complicità delle scarse condizioni di igiene in cui vivevano i soldati in trincea. Al virus spesso si associavano infezioni batteriche per le condizioni già debilitate del fisico complicando il quadro clinico che spesso degenerava portando al decesso. A Chioggia gli ospedali militari si trovarono ad affrontare a fine del 1917 anche l’emergenza influenzale con una popolazione già stremata dalla fame e dalla mancanza di medicinali. Nel novembre del 1917 il Comando della Piazza Marittima di Venezia arrivò addirittura a prospettare l’evacuazione dell’intera città. Ipotesi estrema che poi non si concretizzò. La febbre spagnola provocò a Chioggia molti più morti della Grande Guerra (441 di cui 239 sul campo). Paragonando i morti dell’anno precedente a quelli del 1918 si stimano 650 decessi in più, quasi tutti riconducibili proprio alla febbre spagnola. (e.b.a.)
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