La Commissione tributaria smaschera tassista evasore

VENEZIA. «Una licenza di taxi-nolo ha un costo stimabile di circa 900 mila euro». Lo scrivono in una sentenza i giudici della sesta sezione della Commissione tributaria di Venezia. Che con un provvedimento articolato ha respinto il ricorso presentato da un motoscafista (M.B.) contro l’accertamento fiscale relativo al 2006. Con un tratto di penna i giudici tributari (presidente e relatore Ugo Ticozzi, giudici Raffaele Balzano e Guido Vettorel) hanno annullato la dichiarazione presentata dal motoscafista (reddito dichiarato di 18.955 euro) e stimato i suoi introiti in 109.800 euro, più di quanto era stato contestato dal Fisco (70.957).
La novità è che il complicato calcolo per cui si è arrivati a determinare il «reddito presunto» è stato fatto sulla base dei consumi di carburante. Esaminando fatture e ricevute del carburante acquistato a prezzo agevolato, i giudici sono arrivati alla conclusione che stimando un consumo medio complessivo di 7 litri l’ora, e togliendo il 40 per cento per spostamenti a vuoto, le ore di moto portano a introiti di circa 125 mila euro lordi.
La linea difensiva del ricorrente è stata presto smontata anche per quanto riguarda le detrazioni e i calcoli riguardanti la strada effettivamente fatta con il taxi. I sette litri di consumo si verificano alle velocità di 7 chilometri l’ora, diventano 8 a 11 chilometri l’ora, quasi 10 a velocità oltre i 20 chilometri l’ora. «Ma sembra difficile che si possa andare a quell’andatura, visti i limiti di velocità esistenti», scrivono i giudici. Che dunque hanno deciso di «alzare» il reddito dichiarato dal motoscafista, respingendo il ricorso presentato.
Un provvedimento che potrebbe riguardare a cascata decine di altri ricorsi presentati, sempre riguardo agli accertamenti fiscali riguardanti il 2006.
la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate hanno passato al setaccio il bilancio delle cooperative taxi e delle ditte individuali. Riscontrando in alcuni casi delle irregolarità contestate. Adesso gli accertamenti vanno avanti e stanno riguardando gli anni 2007 e 2008. Le cooperative si dicono «tranquille». Una legge del 1993 assegna alle licenze gialle la doppia titolarità (taxi e nolo). Un fattore che secondo i giudici tributari non aiuta a stabilire il reddito esatto dei titolari di licenza. Un problema riemerso nelle ultime settimane, con le denunce di tariffe molto più alte di quelle prescritte applicate in città. Come i gondolieri, i motoscafisti non hanno l’obbligo di rilasciare ricevuta a meno che non si tratti di contratto di nolo. Il Comune ha annunciato controlli serrati per verificare se l’attività di servizio pubblico non di linea sia svolta seguendo i regolamenti. E adesso anche se sia tutto regolare dal punto di vista fiscale. Con decine di accertamenti e di ricorsi pendenti alla Commissione tributaria.(a.v.)
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