La Chiesa veneziana ha 4 sacerdoti in più

VENEZIA. Quattro "sì" pronunciati al cospetto del Patriarca Moraglia. Da ieri la Chiesa veneziana ha quattro sacerdoti in più: don Federico Bertotto, don Massimiliano Causin, don Davide Rioda, don...

VENEZIA. Quattro "sì" pronunciati al cospetto del Patriarca Moraglia. Da ieri la Chiesa veneziana ha quattro sacerdoti in più: don Federico Bertotto, don Massimiliano Causin, don Davide Rioda, don Alessio Sottana. E' stata una cerimonia partecipata e gioiosa celebrata nella basilica di San Marco, dove si sono riuniti il clero, i familiari, gli amici, i fedeli. Nell'omelia il Patriarca ha esordito dicendo: «Sono la testimonianza viva dell'amore che Dio ha per la nostra Chiesa». Il presule, rivolgendosi agli ordinandi, si è soffermato sulle parole di papa Francesco poste all'inizio della Bolla di indizione del Giubileo straordinario Misericordiase Vultus, poi ha posto alcune riflessioni sulla figura del sacerdote e ha invitato a tornare con più fiducia alla preghiera: «Il prete non è il risultato di un fare umano; è, piuttosto, l'esito della preghiera della Chiesa, è il dono che viene dall'alto. Il Vangelo ci ha appena ricordato che le vocazioni nascono da comunità che pregano. E allora se da anni - o addirittura decenni - una comunità non è visitata dalla grazia di una vocazione, ci si deve interrogare; forse meno attività e più preghiera, questa la ricetta. Preghiera e vita in una comunità ecclesiale sono un tutt'uno». Il Patriarca ha aggiunto che «nella vita del prete la preghiera apre e chiude le sue giornate. Primo compito di un pastore è pregare per il suo gregge». Oggi i novelli preti presiederanno le loro "prime messe" nelle parrocchie d'origine: a Mestre don Federico Bertotto alle 10 nella chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista, don Davide Rioda alle 10 a San Giovanni Evangelista, don Alessio Sottana alle 11 nella chiesa parrocchiale dei Santi Gregorio Barbarigo e Maria Goretti; a Quarto d'Altino don Massimiliano Causin alle 10,30 a San Michele Arcangelo.

Nadia De Lazzari

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