La centrale Enel a carbone sarà riconvertita al gas metano

La centrale Enel a carbone Palladio di Fusina sarà presto convertita al meno inquinate gas metano. Lo prevede il programma nazionale energetico per la conversione a livello nazionale ed europeo di sostituzione del carbone – per ridurre le emissioni di anidride carbonica che causano i cambiamenti climatici – come materia prima di alimentazione delle centrali elettriche in gas. Enel ha formalmente inviato agli enti competenti tutta la documentazione normativamente prevista dall’iter di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) che è stato formalmente avviato a marzo 2020. Il progetto presentato per l’impianto di Fusina è un progetto modulare che nella prima fase prevede la realizzazione di un impianto a gas a ciclo aperto e nella seconda fase un successivo completamento dell’impianto in assetto a “ciclo combinato”, con la realizzazione di una caldaia a recupero di calore e una turbina a vapore dedicata. Il carbone, attualmente bruciato nella centrale insieme a una sempre più ridotta quantità di rifiuti urbani solidi e non riciclabili (Css) raccolti da Veritas, sarà sostituito dal gas metano. Ora spetterà alla commissione nazionale per il Via esprimere un parere favorevole o meno al progetto di Enel che prevede graduale passaggio dal combustibile carbone al combustibile gas con la chiusura dei gruppi di produzione 1 e 2 entro il 2020 e i gruppi 3 e 4 nel 2023 e l’installazione di un gruppo a ciclo aperto a gas. Il progetto prevede in prima istanza un gruppo di produzione a gas di potenza installata 560 MW e successivamente un upgrade a ciclo combinato fino a 840 MW. Il “ciclo combinato” garantisce un rendimento energetico maggiore (fino al 62%) e riduce di due terzi le emissioni di anidride carbonica (CO2). —
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