Jesolo, Cubatura eccessiva e altezza superata: «Palazzina di 6 piani dev’essere demolita»
Ordinanza del Comune, ma i costruttori ricorrono al Tar.
I legali: «Fiduciosi nella possibilità di sanare le irregolarità»

JESOLO. Ordinanza di demolizione in via dei Pioppi, il Comune di Jesolo ha accertato il superamento di altezze e cubatura per la palazzina di sei piani di fianco all’hotel Gritti sul frontemare, i cui lavori sono conclusi e gli appartamenti dovevano essere venduti.
L’operazione della “Max Immobiliare” è finita sotto la lente di ingrandimento dell’amministrazione comunale di Jesolo, ma la ditta costruttrice, Carp srl, ha presentato ricorso al Tar contro l’ordinanza che causa l’ennesimo terremoto sulle questioni urbanistiche al lido.
Argomento molto delicato visti i precedenti, e in particolare le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato sulla questione altezze in zone come piazza Casa Bianca.
Il Comune di Jesolo ha già deciso di resistere in giudizio avviando le procedure per la nomina di un legale.
L’impresa costruttrice ha presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento dell’ordinanza di demolizione numero 98 del 21 settembre a firma del dirigente del settore sicurezza e gestione del territorio – unità operativa edilizia privata. Sono stati accertati pertanto interventi edilizi in difformità dal titolo edilizio abitativo e in assenza di autorizzazione paesaggistica ambientale sulle modifiche effettuate sull’immobile in via Dei Pioppi 3, in corrispondenza del 6° accesso al mare. Una zona sottoposto a vincolo ambientale.
Ora anche il Comune si costituisce in giudizio e la battaglia legale sta per iniziare. Ancora una volta è lo straordinario sviluppo edilizio del lido a diventare oggetto di contenziosi che non fanno che confermare il livello di tensione sul litorale, più volte protagonista nel dibattito politico anche in Consiglio. La difformità riguarda in realtà circa mezzo metro di altezza in più e la cubatura conseguente, che sono state contestate dal Comune. Le misurazioni cambiano, però, a seconda che siano effettuate da una collinetta in prossimità dell’edificio o dall’accesso al mare o ancora da via Dei Pioppi. Questioni che saranno affrontate dai legali rispettivi del Comune e delle imprese, ma non certo secondarie perché il Tar potrebbe facilmente dare ragione al Comune di Jesolo in un simile contesto. E quindi dare il via libera alla demolizione.
I legali della Carp, tra i quali Luca Pavanetto con i colleghi Fabio Lena e Federico Trevisiol di San Donà, sono sereni. «Il nostro cliente», precisa Pavanetto, «ha lavorato in perfetta buona fede e stiamo considerando ogni ipotesi giudiziale e non per sanare ogni eventuale problematica trattando, in realtà, di differenze assai minime. Si tratta in fondo di pochi centimetri e quindi l’obiettivo è quello di una sanatoria con la riduzione dei volumi». Sulla stessa linea i legali del committente, la Max Immobiliare, che hanno come obiettivo la sanatoria delle irregolarità in sintonia con il ComuneGiovanni Cagnassi
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