Involucro alimentare “green” la plastica sostituita dalla cera
Una nuova carta monocerata per uso alimentare, 100% plastic free e compostabile, completamente biologica e rispettosa dell’ambiente. Bionature, questo il suo nome, è stata studiata e certificata dall’azienda veneziana Saccardo. E a differenza dei normali confezionamenti per alimenti, non contiene Pfas. Nonostante questo, consente di preservare il prodotto grazie allo speciale rivestimento in cera vegetale. Si tratta di un imballaggio completamente organico che può dunque essere gettato nella raccolta dell’umido in quanto ha una naturale capacità di compostarsi nella frazione organica. «È una carta che tende a sostituire quella attualmente in commercio», spiega Marco Fassanelli, amministratore delegato della Saccardo, «Quando acquistiamo ad esempio salumi al banco gastronomia, viene utilizzata carta plastificata che va gettata nel secco non riciclabile. Da qui lo spunto per cercare un materiale alternativo».
Un’idea innovativa che ha permesso all’azienda di Mirano di aggiudicarsi la menzione speciale “Imballaggio del presente per il futuro” alla 4ª edizione dell’EcoForum Veneto di Legambiente. «Bionature è la carta senza plastica», si legge nella motivazione, «Un imballo alternativo completamente naturale e compostabile per gli alimenti da asporto ai banchi di formaggi e salumi». Nata nella metà degli anni ’50 a Padova come attività commerciale nell’ambito cartario, Saccardo nel 1963 si trasferisce a Mirano, affiancando due nuovi settori produttivi: il sacchettificio e la stampa di carte personalizzate. Negli anni successivi ha assunto un ruolo importante anche la lavorazione di carte paraffinate con grande attenzione al basso impatto ambientale. Conosciuta per i sacchetti del pane, ha poi allargato la produzione a tutti i tipi di carte che si usano nel banco alimentare, panificazione, pasticceria, macelleria, prodotti da asporto. Attualmente impiega 20 dipendenti e dopo un 2018 in grande crescita, nel 2019 punta a mantenere i volumi di produzione dell’anno scorso. Attualmente i clienti sono aziende del Nordest, ma non mancano commesse all’estero. Proprio Bionature ha acceso l’attenzione di imprese straniere. «Al posto della plastica abbiamo messo cera naturale vegetale», conclude Fassanelli, «La cera fa da barriera per conservare gli alimenti per qualche giorno. L’abbiamo testata e fatta certificare “ok compost”. Stiamo iniziando a farla entrare nel mercato, collaborando con Lattebusche e NaturaSì, che hanno sensibilità in tema ambientale come noi». —
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