Investimenti sulla terraferma confermati nonostante la crisi
I grandi investimenti che interessano Mestre non paiono fermarsi causa la crisi economica dovuta alla pandemia e l’evidente incertezza per il futuro. Si rallenta ma i progetti vanno avanti.
Abbiamo esaminato quattro progetti, che dovrebbero vedere i cantieri concretizzarsi a partire dal 2021.
La grande operazione, prevista dall’accordo sulla stazione di Mestre, con i cantieri in via Ulloa per nuovi edifici commerciali, ricettivi, residenziali e direzionali. La torre commerciale a fianco del centro commerciale Nave de Vero sulla Romea a Marghera; il progetto dell’albergo a 5 stelle di Mestre dentro il palazzo ex Tim di via Carducci ed infine il grande quartiere che dovrà nascere nell’ex area dell’ex Umberto I, in via Circonvallazione, a 500 metri da piazza Ferretto. L’incertezza pesa sul turismo, specie nei rapporti con le banche che devono finanziare gli investimenti privati per il comparto che a Venezia sta vivendo una crisi colossale che mette in discussione non solo posti di lavoro ma anche nuove aperture. Per l’albergo a 5 stelle all’ex Tim che la Dhotels vuole realizzare le prossime settimane appaiono decisive: l’ambizione di portare avanti l’operazione c’è tutta ma una ripresa del turismo ci sarà solo tra anni. Dureranno almeno due anni i cantieri di trasformazione dell’ex Tim oggi del fondo Goethe di Sgr Serenissima e l’investimento dipenderà anche dalle condizioni poste dalle banche agli investitori. Le prime oggi paiono considerare il turismo non più una certezza; i secondi chiedono tempi più lunghi di rientro dall’esposizione. E si è rallentato anche il cantiere, causa Covid, del quinto albergo Mtk in via Ca’ Marcello. Si va avanti con la progettazione nell’area dell’ex Umberto I. Alì Spa manda a dire che nulla è cambiato: si lavora al grande progetto per il nuovo supermercato e i nuovi edifici, con un costante dialogo con il Comune. Il masterplan attende di essere discusso dal consiglio comunale.
Sono in attesa della conferenza di servizi congiunta tra Comune e Regione, invece, gli investitori di Blo Spa che mandano avanti la dimezzata torre “Venus Venis” a fianco del centro commerciale “Nave de Vero”. Si tratta del primo stralcio: la torre sarà di 45 metri senza albergo e ristorante, votata al commercio con spazi di vendita, artigianato e attività connesse al benessere. La riduzione del progetto è la conseguenza delle nuove norme urbanistiche che limitano a massimo 8 mila i metri quadri di commerciale realizzabili. Il piano economico è stato rivisto e non si spendono 3 milioni di euro per nuovi crediti edilizi che il Comune aveva messo in conto di incassare. L’altezza inizialmente prevista era di 90 metri e su quella si erano calibrate sia viabilità che opere di mitigazione.
Elena Sciliberto, architetto della Cevid, società controllata al 100 per cento da WeBild (Impregilo Salini), conferma la maxi operazione su via Ulloa. «Ringraziamo l’amministrazione comunale che ha approvato lo strumento urbanistico e speriamo di avere rassicurazioni da parte di Ferrovie sulla realizzazione del collegamento con ponte», spiega. La convenzione urbanistica sarà firmata entro marzo 2021. La preoccupazione è ora avere certezze da parte di Ferrovie che deve realizzare la stazione ponte tra Mestre e Marghera. Questo perché gli sviluppatori del progetto sia per la parte commerciale che ricettiva e direzionale chiedono rassicurazioni sulla presenza del collegamento, considerato parte importante dell’investimento. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia