Liste d’attesa, 300 segnalazioni a Venezia: «Sforati i tempi delle impegnative»

I dati degli ultimi nove mesi degli sportelli “Diritto alle cure”: boom di ricorsi per ritardi sulle visite

Maria Ducoli
Un medico in una corsia d’ospedale
Un medico in una corsia d’ospedale

Visite neurologiche e dermatologiche, poi ecografie, risonanze magnetiche e tac, tutte effettuate dopo i tempi previsti dalle impegnative.

In nove mesi, gli sportelli “Diritto alle cure”, gestiti dal Movimento per la difesa della sanità pubblica a Mestre, Venezia e Lido, hanno effettuato 270 ricorsi contro l’Usl 3 per l’erogazione delle prestazioni fuori dai tempi massimi.

«Mentre i dati online delle liste d’attesa non vengono più aggiornati da tempo», premette Salvatore Lihard del Movimento, «il problema non si è risolto, e i cittadini continuano a riscontrare delle difficoltà nell’erogazione di visite ed esami strumentali nei tempi previsti dalle impegnative con priorità a 30 giorni, ma anche quelle da effettuare dai 60 ai 90 giorni».

Gli esami strumentali

Dati alla mano, il Movimento fa sapere che 33 cittadini si sono rivolti agli sportelli con in mano un’impegnativa per fare un’ecografia, altri 31 per una risonanza magnetica, 9 per una tac e 5 per i raggi x. Ancora una volta, sono quindi gli esami strumentali ad essere al centro del discorso legato alle liste d’attesa.

Un problema complesso, che vede l’intrecciarsi di diversi fattori, dalla carenza di personale fino all’elevata domanda di prestazioni mediche che, inevitabilmente, abbraccia il tema dell’appropriatezza delle prescrizioni. Ciò che spesso accade, e che anche l’Ordine dei medici ha più volte sottolineato, è che risonanze, raggi ed ecografie vengano prescritti “per scrupolo”, anche quando non necessari, per accontentare i pazienti.

«Il Pnrr», aggiunge Lihard, «ha permesso la distribuzione di fondi per ammodernare i macchinari obsoleti. Le strumentazioni ora ci sono, ma spesso manca il personale che le sappia usare, così restano imballate e ferme». Di conseguenza, l’attesa per gli esami aumenta e chi può, spesso e volentieri, si rivolge al privato.

Le visite specialistiche

Tanti veneziani si sono rivolti agli sportelli anche per le difficoltà a vedersi calendarizzata le date per le visite specialistiche: in 32 hanno presentato ricorso per le visite neurologiche oltre i tempi, in 20 per quelle oculistiche e 19 per quelle dermatologiche, altri 11 per quelle urologiche, poi 10 per quelle cardiologiche, 7 per le allergologiche, 5 per le reumatologiche e altri due per le angiologiche.

Nel concreto, gli sportelli accolgono le istanze dei cittadini che con la loro documentazione attestano il “galleggiamento” o il mancato rispetto dei tempi di svolgimento della prestazione sanitaria da parte dell’Usl. Una volta accertato il ritardo, i volontari inviano una Pec all’azienda sanitaria che, solitamente, al massimo il giorno dopo ricontatta l’utente fornendogli una data la visita o l’esame in questione.

Il rimpallo

«Non vedo bene la situazione complessiva rispetto alle liste d’attesa» dice Salvatore Lihard, senza fare mistero della propria preoccupazione, «ci eravamo illusi che con il Decreto Schillaci avremmo potuto avere una riduzione dei tempi ma, a oggi, stiamo ereditando il palleggiamento di responsabilità tra Stato e Regione».

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