Invasione della cimice asiatica danni per cinque milioni

Una cinquantina le aziende coinvolte. Colpiti soprattutto mais, mele e pere Perdite fino al 70%. Le categorie: «Un flagello, la Regione ci venga incontro»

SAN DONà. Invasione della cimice asiatica, nel Veneto orientale i danni superano i 5 milioni. Sono una cinquantina le piccole imprese del Veneto orientale sparse nei territori Sandonatese, Portogruarese, jesolano, fino a San Michele al Tagliamento, che sono state colpite dall’insetto asiatico. Diverse colture sono state compromesse.

Nel Sandonatese e Portogruarese ha fatto danni a circa il 60 per cento della produzione di mais e soprattutto ai piccoli produttori di mele. A San Michele al Tagliamento ha già messo a dura prova aziende che producono pere, con perdite del prodotto fino al 70 per cento.

Tutto il territorio del Veneto orientale lamenta pesanti danni e posti di lavoro a rischio in un settore, quello dell'agricoltura, che è basilare per l'economia e che ha sempre rappresentato l'ossatura portante del Veneto orientale. Il coordinatore dei sindaci della Costa veneziana, Pasqualino Codognotto, ha più volte evidenziato la minaccia alla frutticoltura, pere e pesche in primis. Un vero e proprio flagello per le colture frutticole, più volte sottovalutato.

L’assessore alle Attività produttive del Comune di San Michele al Tagliamento, Annalisa Arduini, torna alla carica con il Ministero delle politiche agricole per chiedere sostegno alle azioni di contrasto alla diffusione della cimice asiatica nel Veneto orientale. E lo ha fatto attraverso una missiva, che ricalca quella del 16 ottobre scorso, quando la sua amministrazione comunale fu la prima nel Veneziano a convocare un Consiglio comunale ospitando le associazioni di categoria (Coldiretti, Condifesa, Cia e Confagricoltura) per cercare soluzioni contro l’insetto killer.

«È diventata un flagello per i nostri agricoltori» spiega «la nostra forte e motivata preoccupazione nasce perché nelle circa mille piccole imprese del Veneto orientale legate al settore dell’ortofrutta, che danno lavoro a duemila addetti, si possano verificare forti cali nell’occupazione».

«Non dimentichiamo che dall’inizio della crisi economica che ha colpito anche il Nordest» aggiunge «uno dei pochi settori a tenere, anzi ad assumere e ad avere cifre positive è stata proprio l’agricoltura. Grazie all’impegno del sindaco Codognotto, che è il coordinatore dei sindaci della costa veneta, riteniamo fondamentale affiancare il Condifesa Veneto e Agrifondo Veneto-Friuli Venezia Giulia per trovare risposte concrete, visto che da un anno i consorzi stanno lavorando per avere il riconoscimento dal Ministero delle politiche agricole di fondi agevolati mutualistici per coprire i nostri agricoltori da una serie di malattie delle piante e insetti nocivi. E per il 2020 è stata richiesta una copertura anche per quanto riguarda la cimice asiatica e quindi per tutelare maggiormente il reddito dei nostri agricoltori». —

Giovanni Cagnassi

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