A Mestre cestini, fioriere e marciapiedi al setaccio per scovare la droga

La polizia locale dall’inizio dell’anno ha compiuto centosessanta sequestri e tolto dalla strada tre chili di sostanze. Sorvegliata speciale la zona tra riviera XX Settembre, via Poerio e il chiostro di M9

Giacomo Costa
I controlli della polizia locale a Mestre
I controlli della polizia locale a Mestre

Neanche cinque mesi, già 160 sequestri, pari a circa tre chili di droga tolti dalle strade - dalle mani degli spacciatori o, letteralmente, dai nascondigli agli angoli dei marciapiedi, dalle fioriere delle aree pedonali, dalle scatole di derivazione elettrica trasformate in depositi.

E in questa guerra continua tra forze dell’ordine e pusher non c’è solo il ben noto fronte del rione Piave: la polizia locale ha da tempo concentrato i suoi sforzi anche su riviera XX Settembre, via Poerio e sui chiostri del complesso M9, zone ad alta frequentazione giovanile dove, adesso, i cani antidroga dell’unità cinofila sono una presenza costante.

Il bilancio delle attività eseguite da gennaio a oggi mostra numeri in continua crescita, non solo rispetto agli anni precedenti, ma anche guardando allo stesso periodo in questione: su 160 sequestri, infatti, una decina sono stati compiuti solo nell’ultima settimana.

Il confronto con il 2024, il 2023 e il 2022 è comunque significativo: rispettivamente allora si erano registrati 330, 396 e 181 tra sequestri e rinvenimenti, nell’arco però di 12 mesi; l’anno scorso la locale ha messo sotto sigilli quasi nove chili di stupefacenti, che erano stati più di 11 l’anno precedente e circa quattro e mezzo tre anni fa.

Una decina i casi intercettati proprio nel quadrilatero pedonale a ridosso di piazza Ferretto: spesso i pacchetti con la droga vengono sepolti sotto i sassi delle grandi fioriere, o tre le piante del giardino verticale nell’ormai ribattezzata “corte dei matti”, tra il museo del Novecento e via Brenta vecchia.

Si impennano anche i dati relativi alle denunce: nel 2022 erano stati identificati e riportati all’autorità giudiziaria in 142, nel 2023 in 139, nel 2024 in 157.

Prima ancora che finisca maggio di quest’anno il conteggio dei denunciati è già arrivato a quota 112, con 55 spacciatori presi dagli agenti in flagranza di reato; nel totale, comunque, anche i compratori e i tossicodipendenti interrotti a consumare a bordo strada.

Anche qui, l’ultima settimana si è dimostrata particolarmente impegnativa, visto che ha visto una media di un pusher intercettato ogni giorno. Il numero complessivo corrisponde poi a quello degli ordini di allontanamento dal territorio comunale disposti di conseguenza: 112, sempre tra gennaio e oggi.

Numerose, infine, le patenti ritirate e i ciclomotori finiti in deposito giudiziario: chi guidava era stato “pizzicato” dalle forze dell’ordine immediatamente dopo l’acquisto di una dose di stupefacente e, quindi, oltre alla multa e alla segnalazione in prefettura ha subito anche la pena accessoria del sequestro.

Tanti anche gli “ingoiatori” portati in ospedale: sono gli spacciatori che, alla vista delle divise, hanno scelto di ingoiare le dosi che avevano addosso - spesso nascoste proprio in bocca, apposta. Neppure loro sono sfuggiti ai controlli e alle conseguenze, almeno non dopo la visita del medico.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia