La AI entra negli ospedali per curare i tumori della gola
Nell’Ulss 3 ono già in uso strumenti ultratecnologici per interventi chirurgici di precisione. L’otorinolaringoiatra: «In futuro l’intelligenza artificiale verrà usata anche negli apparecchi acustici»

Gli otorinolaringoiatri dell’Usl 3 studiano strategie per far entrare l’intelligenza artificiale (Ai) nei reparti e, intanto, la tecnologia è entrata a gamba tesa anche nei reparti, con macchinari che favoriscono una chirurgia laser laddove, in passato, venivano effettuati interventi per via trans facciale e, quindi, con tempi di recupero più lunghi e spesso con cicatrici visibili.
Procedure sempre meno invasive e più accurate, che consentono interventi più precisi e tempi di recupero più brevi. A spiegarlo è il direttore dell’unità di Otorinolaringoiatria degli ospedali di Mestre e Venezia che nel 2024, ha seguito 130 pazienti con tumori testa collo, Doriano Politi: «Abbiamo a disposizione un nuovo strumento, il laser a Co2, che viene usato per i tumori del cavo orale e della faringe, così come per quelli delle corde vocali, e permette di effettuare tagli precisi e sanguinamenti minimi. Questo si traduce in meno dolore post-operatorio e in una guarigione più rapida»
La tecnologia viene in aiuto degli otorinolaringoiatri anche per trattare quei tumori del naso estesi anche alla base cranica: «In questi casi, la tecnologia 3D ci permette di enfatizzare dei particolari molto piccoli, per una miglior precisione chirurgica». Infine, il colorante verde indocianina, consente di delimitare l’area tumorale, sempre per una maggior accuratezza.
L’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale, spiega il Politi, per ora non è ancora entrata nell’otorinolaringoiatria ma i medici stanno lavorando affinché possa farlo a breve. «Stiamo pensando di elaborare un algoritmo in ambito oncologico, per il follow up dei pazienti» aggiunge.
Come lui, anche i colleghi primari di Mirano e Dolo, Nicola Malagutti, e di Venezia, Rosamaria Santelli, si dicono d’accordo: «Ci stiamo organizzando per utilizzare l’AI per gli esami audiometrici, in modo da ridurre i tempi» fa sapere Santarella, mentre Malagutti, esperto in implantologia, guarda al futuro degli impianti cocleari: «Mi aspetto grandi sviluppi, l’AI potrebbe portare all’autoregolazione di questi apparecchi che, ad oggi, si gestiscono dal cellulare. Così, ad esempio, quando una persona entra in un ambiente rumoroso, non dovrebbe più regolare il volume perché l’AI potrebbe farlo da sé».
I numeri
Le sfide della branca sono importanti, così come i numeri dei pazienti seguiti: nel 2024, i ricoveri nei reparti dell’Usl 3 sono stati 2.154, cresciuti dell’8% rispetto all’anno precedente. Di questi, 997 sono stati a Mirano, 900 all’Angelo e 257 a Venezia. «Il 40% degli utenti sono bambini» fa presente Santarelli, «e oggi abbiamo in follow up 367 pazienti con impianto cocleare».
Anche le prestazioni ambulatoriali sono incrementate del 2%, arrivando a quota 63.584. L’otorinolaringoiatria dell’Usl 3 è un polo di eccellenza, tanto che il 37% dei pazienti arriva da altre Usl venete e il 32% da altre regioni. Il segreto? «La messa in rete delle competenze» risponde il direttore generale Edgardo Contato, «solo così possiamo dare una risposta di altissimo livello come servizio sanitario pubblico».
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