Insegnante di pianoforte

Ilona Gault è arrivata a Venezia grazie a un progetto Erasmus. Ha fatto uno stage all’Apt e poi dopo essere tornata a casa ed essersi diplomata al conservatorio di Lione, ha deciso che Venezia doveva diventare casa sua. «Qui non c’è l’indifferenza che c’è in Francia. Qui la gente si preoccupa di te e non si gira dall’altra parte. Certo, a volte ci rimette la privacy, poco importa rispetto alla socialità delle persone che ti fa sentire di appartenere a una comunità. Quando i vicini ti chiedono della tua vita, di come va può sembrare una violazione della privacy. Può essere. Ma mi fa sentire che sono a casa, in un posto dove conti anche per gli altri». Ilona si è trasferita a Venezia e alla fine l’hanno seguita anche i genitori. E per lei è stato un giorno di grande festa quando le è arrivato il documento di residenza a Santa Croce. Anche i genitori hanno deciso di trasferirsi in laguna per scelta di vita.
Lei ora insegna pianoforte alla Scuola Giuseppe Verdi e dà lezioni di piano. la sua pagina Facebook è “Piano Piano”, mentre il profilo Instagram “Quiviviamobene”. Un modo, dice, per raccontare ad amici e parenti francesi che la città non è solo quell’incubo in cui viene dipinta a livello internazionale.
Senza le auto
«Venezia è una città assolutamente silenziosa. È bellissimo quando si hanno le finestre aperte e si sentono le voci delle persone che passano in calle. Non c’è il rumore di ogni altra città. È qualcosa di inimmaginabile per chi ha vissuto in luoghi dove ci sono, ad esempio, le auto in sottofondo. Dove vivo non ci sono flussi turistici, passano gli studenti. Ma a dire il vero non mi dispiace nemmeno passare in punti più affollati. Anche perché si tratta sempre di persone a piedi, non di auto, come ad esempio a Parigi. Bisogna dirlo che qui si vive bene». —
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