Investito da un suv, muore dopo 20 giorni. Il figlio presenta un esposto

Lido di Venezia in lutto per il decesso di Raul De Osti, 78 anni, per una vita al lavoro nelle vetrerie. La famiglia vuole sapere se la morte sia una conseguenza di quell’incidente

Isabel Barbiero
Raul De Osti
Raul De Osti

Intromettitore di Piazza, di quelli che si sono sempre fatti benvolere, da San Marco a Murano. Onesto lavoratore, gioviale, appassionato della vita e dello sport, tifosissimo del Milan e di Rivera.

Raul De Osti è morto a 78 anni, martedì mattina all’Ospedale Civile. Lo scorso 6 maggio era rimasto coinvolto in un incidente stradale al Lido, investito da un suv mentre attraversava in pieno giorno via Sandro Gallo, sulle strisce pedonali, all’altezza delle case Incis vicino alla rotonda del galoppatoio.

All’inizio non sembrava in pericolo di vita, ma qualche giorno dopo, proprio la mattina in cui avrebbe dovuto affrontare un’operazione di chirurgia ortopedica, ha cominciato a manifestare problemi cognitivi. Da lì il rapido peggioramento, fino all’improvviso decesso.

Ora il figlio Emiliano, noto taxista acqueo veneziano, vuole fare chiarezza sulla vicenda e ha presentato un esposto in Procura, assistito dagli avvocati Augusto Palese e Gian Luca De Biasi.

Nella richiesta sollecita un’autopsia per accertare con precisione le cause della morte del padre: i legali hanno nominato come proprio consulente di parte, il medico legale di parte Gianni Barbuti.

Il suv che ha investito Raul De Osti lo aveva scaraventato a terra, provocandogli una frattura al malleolo che lo ha condotto in ospedale. Sebbene non ne fosse uscito in gravissime condizioni, proprio il mattino in cui avrebbe dovuto affrontare l’operazione ortopedica - alcuni giorni dopo il sinistro - è stato trasferito nel reparto di Neurologia per delle complicazioni neurologiche in atto. Qui è rimasto ricoverato fino alla notte di martedì, quando, inaspettatamente, è spirato.

Raul, nato a San Stae, ha dedicato 40 anni della sua vita alle vetrerie di Murano, rilevando anche una storica fabbrica del vetro. Trasferitosi al Lido circa quindici anni fa, viveva nel condominio Eurotel.

Lascia i fratelli Armando, Alessandra e Giampaolo Manca, e due nipotini.

Tantissimi amici lo ricordano con affetto, perché Raul era un’icona del Lido e di Venezia, quel volto familiare che incontravi sempre, immancabilmente, fuori. Chiacchierava con molti, regalava consigli e ascoltava storie di vita.

«Una persona d’oro, onestissima, aveva paura persino della sua ombra. Ora serve fare presto chiarezza», confida il fratello Giampaolo Manca.

«Lo conoscevo dagli anni Novanta: un vero pilastro di San Marco, storico battitore di piazza davanti all’hotel Danieli», ricorda l’amico Emanuele Puddu. «Sempre solare, ironico, con una battuta pronta, mandava molte famiglie a Murano».

Cosa accadrà ora? La Procura - in questi casi - per accertare se vi sia o meno un nesso causale tra l’incidente e il decesso, solitamente apre un fascicolo e disporre l’autospia, per chiarire le cause della morte. In questi casi, come atto dovuto, viene iscritto a registro degli indagati il conducente dell’auto per permettergli di nominare propri consulenti.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia