Inchiesta sui vigili comandante in ferie

Clima incandescente per i presunti abusi degli agenti Il Comitato: «Venga ad ascoltare le segnalazioni»

MIRA. Resta incandescente a Mira il clima sulla questione dei presunti abusi dei vigili urbani. Dopo le dimissioni date nei giorni scorsi da un’agente appena assunta a tempo determinato, il comandante Mauro Rizzi si è messo in ferie fino a maggio. Una decisione che il sindaco di Mira ritene legata a una semplice turnazione dei giorni di ferie e non all’intera vicenda.

Al comitato “Presi di Mira”, nato per monitorare le attività della polizia locale, sono arrivate15 segnalazioni di casi dubbi, tutti ancora da valutare. Il comitato invita il comandante Rizzi a valutarli.

Tutto è partito mesi fa dalle dimissioni dell’avvocato Matteo D’Angelo, dalla presidenza della commissione Pari Opportunità. D’Angelo si era dimesso in seguito ad un contenzioso giudiziario che ha coinvolto un suo famigliare, un presunto abuso da parte di un agente. Proprio per questo, era stata istituita una commissione consigliare di inchiesta.

Il sindaco Marco Dori però invita alla calma: «So che il comandante Rizzi è in ferie. Deve smaltire le arretrate. Non abbiamo ricevuto altre segnalazioni e con gli elementi finora in possesso ci siamo comportati come dovuto, restando in attesa degli sviluppi della querela presentata». Una linea, quella del sindaco, che combacia con i risultati finora accertati dalla commissione consigliare presieduta da Giuseppe Ardolino sui presunti abusi, commissione che era giunta alla conclusione che era stata trovata una sola occasione di presunta criticità.

«Il Comitato», spiega l’avvocato D’Angelo, «è nato con l’obiettivo di portare ad un miglior funzionamento del corpo della polizia locale, e per questo ci partecipano anche due ex appartenenti alle forze dell’ordine. Visto che il comandante è in ferie, e ha qualche giorno di tempo, lo invitiamo a incontrare e ascoltare, se vorrà, i racconti delle persone che hanno segnalano comportamenti poco appropriati da parte di alcuni suoi agenti». —

A.Ab.

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