Incendiate due bilance di pesca

Cavallino. Le fiamme dolose in episodi differenti a poche ore di distanza

CAVALLINO. Notte di fuoco a Cavallino-Treporti per gli incendi dolosi, a sole 2 ore e mezza di distanza uno dall'altro, delle casette in legno di due bilance da pesca di proprietà della Federazione Italiana Pesca Sportiva e di privati di San Donà, posizionate su entrambi gli argini lungo un tratto di 300 metri del Sile.

Ad andare distrutte nei due roghi soprattutto le strutture in legno che servivano da alloggiamento delle attrezzature per il controllo e la gestione delle due maestose reti di grandi dimensioni tipiche delle foci fluviali, fra le ultime testimonianze del retaggio tradizionale della cultura valliva nel Basso Piave. Una delle due bilance era già stata incendiata circa sei anni fa e proprio domenica la famiglia dei proprietari vi aveva trascorso la giornata lasciandola poi alle 21, a poche ore dall’incendio. Il primo rogo della bilancia da pesca posizionata in via del Piave è stato segnalato attorno alle 1.28 al 115. I vigili del fuoco hanno dovuto mettere in sicurezza le strutture devastate dal fuoco del primo incendio lavorando non poco per raffreddare le macerie rimaste carbonizzate ed erano già tornati al comando jesolano quando, alle 4.14, è scattato il secondo allarme incendio. Questa volta ad andare in fiamme è stata la bilancia lungo via del Casson, posta sul Sile a 300 metri dalla prima.

Una sorta di “déjà vu” per i vigili del fuoco che sono dovuti intervenire di nuovo in notturna per spegnere anche questo secondo incendio dandosi il cambio alle 8 per proseguire con le operazioni di raffreddamento, messa in sicurezza e rilievi, fino alle 12.30 di ieri. La tempestività dei vigili del fuoco di Jesolo, supportati dai colleghi di San Donà con una autobotte, è servita ad estrarre dalle casette incendiate le bombole del gas all'interno.

Già nella mattinata di ieri gli agenti del commissariato di Jesolo avevano messo sotto sequestro le due bilance da pesca a disposizione dell'autorità giudiziaria ed iniziato a raccogliere elementi, anche sentendo i due proprietari. Data la ravvicinata replica degli incendi fotocopia, l'ipotesi principale è di natura dolosa.

Francesco Macaluso

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