Venezia, petizione per salvare gli alberi di campo Sant’Agnese: raggiunte cento firme
I residenti chiedono trasparenza sugli atti e una controperizia, mentre si moltiplicano le segnalazioni di alberi a rischio in tutta la città. Attesa per la commissione consiliare del 24 giugno

Le firme hanno raggiunto le centinaia: l’intenzione è quella di presentarle, magari già domani, come petizione al sindaco.
I residenti di campo Sant’Agnese non si fermano: dopo aver fermato l’abbattimento di due dei quattro platani presenti in campo, hanno organizzato una raccolta firme per salvare gli alberi. «Aspettiamo di vedere gli atti, abbiamo chiesto l’accesso per poterli visionare», sottolinea Marco Rosa Salva di Tutta la città insieme, tra quelli che il giorno dell’abbattimento ha sostenuto il picchetto per fermarlo, «ora ci stiamo attivando per una controperizia, Italia Nostra è disposta a darci una mano e supporto.
Sant’Agnese è diventato un simbolo di quanto sta accadendo in città, teniamo viva la mobilitazione».
Infatti, nelle chat di cittadini e tra le associazioni, è un tam tam di segnalazioni di alberi destinati a essere tagliati. Tra i più recenti, c’è una betulla a Sacca Fisola, attorno al cui tronco è apparso l’ormai noto foglio A4: «In seguito alla valutazione di stabilità e a specifici approfondimenti strumentali eseguiti da tecnici agronomi-forestali, quest’albero dovrà essere sostituito per motivi di sicurezza. Gli alberi rimossi saranno compensati con nuovi impianti di specie idonee».
Sempre nei gruppi si susseguono segnalazioni, non solo a Sacca Fisola ma anche al Lido e ai Giardini della Biennale, di alberi tagliati o prossimi all’abbattimento. I social diventano la piattaforma per i cittadini per informarsi l’un l’altro, in un fronte comune di preoccupazione.
Le segnalazioni non si limitano alle piante destinate all’abbattimento, alcuni cittadini si preoccupano anche per le piante che incontrano lungo i tratti di tutti i giorni. «Sembra passare inosservata questa mezza chioma seccata proprio accanto al ponte dell’Accademia», scrive su Facebook allegando la foto della pianta in questione Roberto Zoccolan, «Il mio dovere di cittadino l’ho fatto, con la segnalazione al portale Dime».
È sulla mancanza di trasparenza e chiarezza che puntano il dito i consiglieri di opposizione, che rilanciano la necessità di un forum del verde e attendono la commissione consiliare del prossimo 24 giugno.
Intanto, il leccio di piazzale Roma è a terra, il tronco segnato con la bomboletta spray, le foglie ormai secche, il foro nel terreno lasciato dalle radici coperto con telo bianco e rete arancione.
La Procura nei giorni scorsi, al seguito del crollo che ha travolto una comitiva diretta a un matrimonio, ha incaricato l’agronomo Lucio Montecchio (docente all’Università di Padova) di dare un “perché” allo schianto improvviso del grande albero. Il leccio dovrà essere tagliato in grandi tronconi e trasportato in un capanno, per metterlo al riparo dalle intemperie e procedere con gli accertamenti.
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