In spiaggia in orario di lavoro: licenziato
CHIOGGIA. Veritas ha licenziato il responsabile dei Progetti speciali del servizio idrico di Chioggia per assenteismo e lui, Roberto Spanio, ha presentato ricorso al giudice del lavoro. Il presidente del Tribunale del lavoro di Venezia Luigi Perina ha però confermato il provvedimento dell’azienda comunale, decidendo che Veritas dovrà comunque indennizzarlo con dodici mensilità. Ma Spanio non desiste e ha presentato appello e ora tocca ad un altro giudice del lavoro lagunare, Paola Ferretti, riprendere in mano la vicenda.
Già nell’estate del 2012 erano state segnalate le numerose assenze nel mese di agosto del funzionario e nello stesso mese dell’anno successivo aveva cominciato a ripetersi le sue uscite. Così, Veritas aveva incaricato un investigatore privato a seguire le mosse del dipendente. Così, il giudice Perina nella sua ordinanza scrive: «Su 31 giorni del mese la presenza al lavoro è di 16 giorni di cui due settimane piene; almeno in queste settimane le 38 ore di lavoro dovevano sussistere», Invece, «dalla verifica ispettiva e dalle timbrature del cartellino, risultano lavorate 24 ore nella settimana dal 19 al 23 agosto, 32 ore la settimana successiva». E ancora: «Veniva contestato un secondo fatto: omessa informazione all’azienda della qualità di procuratore di somministrazione della società della figlia, gestrice di uno stabilimento balneare».
L’investigatore privato, infatti, aveva scoperto che quando Spanio usciva dall’ufficio in orario di lavoro si recava nello stabilimento balneate di Sottomarina gestito dalla figlia, presumibilmente per aiutarla nel suo lavoro. «Ne consegue», scrive il giudice, «che appare assai ostica la possibilità di reintegrazione nel posto di lavoro del dipendente che ha commesso uno dei due fatti contestati (la procura a gestire uno stabilimento balneare) e che ha agito in modo non corretto e nemmeno in buona fede nei confronti dell’azienda (plurime e ingiustificate uscite dal posto di lavoro): ed invero la reintegra spetta solamente se il fatto contestato non sussiste».
Nel documento, si ricorda che per le assenze del 2012 l’azienda, a fronte di fatti analoghi, non aveva preso alcun provvedimento, mentre mel 2013 quello massimo sanzionatorio, cioè il licenziamento. Il magistrato, però ricorda che non sussistevano nei confronti di Spanio precedenti rilevanti sotto il profilo disciplinare. Non solo, scrive anche che «sembra vi fosse una generale tolleranza per le uscite del personale con controlli aziendali blandi, come riferito da uno dei testi», anche perché, in questo caso, si tratta di un dipendente assegnato a controlli nel settore idrico e quindi con la possibilità di compiere uscite per interventi all’esterno. Così, il giudice ha dichiarato la legittimità del licenziamento deciso da Veritas, condannata però a pagare a Spanio un indennizzo di dodici mensilità, un indennizzo contenuto «nel minimo della legge». In questo modo il giudice ha sostanzialmente accolto le tesi di Veritas sostenute dall’avvocato Andrea Bortoluzzi.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia