In centinaia al Parco del Cormor per ricordare Silvia Gobbato

l’iniziativaC’è chi si è fatto 7 chilometri di corsa, chi ha preferito camminare; uomini, donne, famiglie accompagnate dagli amici a quattro zampe, tutti richiamati dallo stesso obiettivo: sostenere...

l’iniziativa

C’è chi si è fatto 7 chilometri di corsa, chi ha preferito camminare; uomini, donne, famiglie accompagnate dagli amici a quattro zampe, tutti richiamati dallo stesso obiettivo: sostenere la tutela delle donne e la ricerca contro il cancro al seno.

Cinquecento persone ieri, al Parco del Cormor, hanno partecipato alla 2° edizione di “CamminAndos Insieme”, la camminata per la ricerca ideata dall’Andos Udine, con la collaborazione dell’Associazione Maratonina Udinese e di Ennergi Research, che quest’anno ha avuto un significato in più: l’iniziativa, infatti, è stata dedicata a Silvia Gobbato e Nadia Orlando, la cui vite sono state spezzata troppo presto. Durante la manifestazione, cui hanno partecipato anche il papà e la mamma di Nadia, Andrea e Antonella, il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, e il presidente dell’Ana di Udine, Dante Soravito De Franceschi, è stato piantato lungo l’ippovia del Cormôr (vicino al luogo in cui è stata uccisa Silvia) uno yuzu, arbusto di agrume giapponese, piuttosto raro, che ha il fusto ricoperto di spine, «a ricordare», ha aggiunto Fantin, «che nessuno può toccare una donna». «L’Andos», ha detto la consigliera regionale Mariagrazia Santoro, «fa una cosa molto importante: non ci fa sentire soli. La prevenzione è importante non solo in ambito sanitario, ma anche nel cercare di captare segnali che non dovrebbero esserci. Oggi qui, stiamo piantando un arbusto che sarà un punto di riferimento per il futuro».

Prima della partenza della camminata, era invece intervenuto il vicepresidente della Regione Friuli, Riccardo Riccardi: «Le iniziative dell’Andos Udine sono importanti e hanno il valore di entrare nella cultura», ha detto, «perché, per chi è stato colpito dalla tragedia, non ci può essere solo sopravvivenza, deve esserci vita». «Oggi», ha commentato il questore di Udine, Claudio Cracovia, «sono qui per ricordare che non abbiamo fatto, non facciamo e non faremo mai abbastanza sulle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione della violenza di genere. Serve una svolta culturale perché, quando si interviene per reprimere, è troppo tardi». A partecipare alla manifestazione sono stati anche i rappresentanti dei sei Comuni patrocinanti (Udine, Pagnacco, Martignacco, Tavagnacco, San Michele al Tagliamento e Dignano). —

Luana de Francisco

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