Imprenditore depresso si uccide in sede

Lo hanno trovato impiccato ad un muletto, nell’azienda di via Trento che aveva aperto un quarto di secolo fa. Sul posto un biglietto per spiegare cosa fare per garantire alle figlie e alla compagna un futuro, anche se l’azienda ora non navigava in acque facili. È morto così Maurizio Bernardi, 64 anni, residente in via Piave e titolare della Bernardi Servizi, ditta di autoricambi.
La tragedia si è consumata verso le 20.40 di lunedì. Il titolare della ditta, aperta nel 1989, è stato rinvenuto ormai senza vita all'interno del magazzino. A far scattare l’allarme, i familiari che non lo avevano visto rientrare a casa per cena.
A chiamare il 112 è stata la compagna che al carabiniere di turno ha spiegato anche i suoi timori per un possibile gesto estremo dell’uomo. I militari di una pattuglia sono stati accompagnati nella ditta, che ha sede al civico 62 di via Trento, dalla segretaria.
Fin da subito i carabinieri e la dipendente hanno capito che qualche cosa non andava. Infatti le luci erano accese all’interno del magazzino. E proprio in questa area dell’azienda è stata fatta la macabra scoperta. L’uomo si era impiccato ad un muletto usato per spostare le merci. Accanto al cadavere un biglietto nel quale spiegava il gesto e si scusava con i familiari; nello stesso scritto c’era un’analisi sullo stato dell’azienda che non sta attraversando un buon momento. Sempre nel biglietto anche le disposizioni per come gestire la situazione dopo la sua morte e garantire un sostentamento alla compagna e alle figlie.
Alla base del suicidio - comunque le indagini degli investigatori dei carabinieri della compagnia di Mestre non sono ancora terminate - una serie di motivi personali che si sono aggravati e per lui sono diventati insormontabili con l’arrivo di problemi economici che stava attraversando la sua attività. Da qualche tempo soffriva di crisi depressive ed era in cura.
Dopo tutti gli accertamenti eseguiti anche con gli uomini della Scientifica, soprattutto per escludere in maniera categorica la possibilità che la morte sia stata causata da altre persone, i carabinieri hanno chiesto l’autorizzazione al magistrato di turno per far rimuovere il cadavere.
Per staccarlo dal muletto è intervenuta una squadra di vigili del fuoco. La salma è stata portata all’obitorio del cimitero di Mestre ed è stata messa a disposizione dei familiari per il funerale.
In via Trento, ieri mattina, nessuno voleva commentare l’accaduto. Sulle serrande tirate giù un cartello: “Chiuso per inventario”. Segno che aveva preparato tutto. Molti sono rimasti sbigottiti: Maurizio Bernardi lo conoscevano da almeno una ventina di anni. Lo ricordano come una persona educata e che aveva un buon rapporto anche con i dipendenti. Di recente, spiegano i vicini dell’azienda, si vedeva meno in giro. E qualcuno aveva notato una tristezza marcata nei suoi occhi. Comunque nessuno si sarebbe immaginato che fosse capace di un gesto estremo.
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